Da ieri, primo aprile, le Aree Protette dell’Appennino Piemontese hanno una nuova sede aperta nell’ex asilo San Giovanni Bosco di Bosio. Un’operazione avviata sotto la guida del presidente Dino Bianchi e conclusa nelle settimane scorse dall’attuale amministrazione guidata da Danilo Repetto. L’ente aveva ottenuto dall’Istituto Giovanile San Giovanni Bosco, l’Ipab proprietario dell’ex asilo, la concessione gratuita dell’immobile per 99 anni, operazione che ha permesso di salvare lo storico edificio dall’abbandono. L’obiettivo di Bianchi era concentrare nell’ex asilo anche l’attività della sede di Lerma e con una sede unica per tutte le aree protette, compreso il Parco dell’Alta Val Borbera, per ragioni di economicità. Un’operazione osteggiata dall’amministrazione di Carrega ma anche da altri sindaci.

La sede di Lerma dell’Appennino Piemontese

Così, da ieri nell’ex asilo hanno trovato spazio gli uffici amministrativi, l’ufficio della Direzione e la Sala del Consiglio mentre resteranno operative le sedi di Lerma e Carrega, “dove sono collocati – ricordano dalle Aree Protette – gli uffici dei tecnici e dei guardiaparco e le officine degli operai”. Nell’ex asilo, al piano terreno, è stato realizzato un centro conferenze ed eventi per quaranta persone ed è stato anche allestito uno sportello forestale. L’ormai ex sede storica del Parco di proprietà del Comune, situata di fronte al municipio, è stata indicata come archivio delle Aree protette. Il Comune sta però valutando di utilizzare i locali come sede della Protezione civile e dell’Aib: per la sede attuale l’ente paga un affitto a un privato e intende liberarsi di questa spesa, un tempo suddivisa tra i Comuni della ex Comunità montana.