Bosio, la coda in Posta la fanno gli amministratori comunali.

Servizio del Comune per evitare le lunghe attesa ai cittadini dopo la riduzione dell’orario dell’ufficio postale

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In attesa delle risposte di Poste Italiane, il Comune di Bosio mette a disposizione dei cittadini il suo personale e gli amministratori comunali per spedire le lettere. Nel paese dell’alta Val Lemme la popolazione vive gli stessi disagi patiti in molti altri piccoli Comuni dove Poste italiane ha ridotto l’orario di apertura degli uffici da sei a tre giorni la settimana: lunghe code fuori dai locali che ospitano lo sportello, spesso al freddo e in mezzo alla strada. La popolazione si è già attivata nei confronti di Poste Italiane con una petizione che chiede il ripristino del precedente orario, “pena il ritiro dei soldi dai conti aperti nell’ufficio postale”.

Un’immagine di Bosio

Le firme sono oltre 250 finora. Da pochi giorni anche il Comune si è mosso con la nuova iniziativa: i cittadini portano lettere e bollettini in municipio e poi i dipendenti o gli amministratori si recano in Posta nelle ore di minore afflusso. “È un servizio provvisorio – dice il vicesindaco, Maurizio Citron -, che forniamo in attesa che Poste Italiane ripristini l’orario precedente, almeno in parte”. Il Comune ha già inoltrato una richiesta in tal senso. In altre realtà la “battaglia” per l’orario è stata vinta: a Cassinelle, dopo esposti alla Prefettura e interrogazioni parlamentari, Poste Italiane ha fatto retromarcia ripristinando i sei giorni di apertura.