In Piemonte ad ottobre la velocità della diffusione del Covid 19 è stata molto più elevata rispetto alla media nazionale, in tutte le categorie (ricoverati, terapie intensive, isolamento domiciliare e totale positivi)”. Lo sostiene Federico Fornaro, deputato di Liberi e Uguali. “Tra i ricoverati, – spiega – fatto 100 il dato di domenica 4 ottobre, in Italia domenica 25 ottobre si è arrivati a 365 e in Piemonte a 741. Vuol dire che in un mese il numero dei pazienti ricoverati in ospedale è cresciuto di 3,65 volte, mentre in Piemonte di 7,41 volte. In valore assoluto in Piemonte in quattro settimane si è passati da 216 a 1601 ricoverati con questo trend settimanale: 216, 378, 780, 1.601.
Tra i ricoverati in terapia intensiva, invece, fatto 100 il dato di domenica 4 ottobre, in Italia si è arrivati a 399 e in Piemonte a 723, con un rapporto tra il dato regionale rispetto a quello nazionale lievemente migliore rispetto ai ricoverati”. Secondo il capogruppo di Leu alla Camera, “tra i positivi curati a casa in isolamento domiciliare, in quattro settimane si è passati da 100 a 388, mentre in Piemonte da 100 a 579.

Federico Fornaro

Nel totale dei positivi, in Italia da 100 del 4 ottobre si è arrivati a 387 e in Piemonte a 590.
Per comprendere il trend di crescita piemontese assai più veloce rispetto al resto d’Italia, i ricoverati in Piemonte erano il 4 ottobre 2020 il 6,57% del totale Italia, l’11 ottobre l’8,36%, il 10,94% il 18 ottobre e il 13,33% il 25 ottobre”. “Questi pochi dati – dice l’ex consigliere provinciale – segnalano una crescita molto più rapida del virus rispetto al già critico quadro epidemiologico italiano.
L’impennata dei ricoverati potrebbe essere legata sia a un’età media maggiore dei pazienti rispetto alla media nazionale sia essere una spia della difficoltà di gestione del sistema dei tracciamenti e della medicina territoriale nel suo complesso.
Non è tempo per le polemiche e si deve cercare di collaborare tutti al meglio per affrontare questa seconda ondata. Essenziale in questa fase il coinvolgimento dei sindaci nella gestione della emergenza sanitaria e la massima responsabilità individuale”.