Dopo quella annunciata dalla senatrice 5 stelle Susy Matrisciano, il deputato Federico Fornaro (LeU) domani, mercoledì 10 ottobre, presenterà in Parlamento una prima interrogazione sulla vicenda della discarica di Sezzadio. Mercoledì scorso la Riccoboni ha iniziato ad allestire, nell’area della ex cava di cascina Borio, strade e pozzi per ammassare 1,7 milioni di metri cubi di rifiuti provenienti dall’attività della Grassano di Predosa. Attività che potrà avvenire, quest’ultima, solo con la costruzione della tangenziale di Sezzadio, richiesta dalla Provincia ma osteggiata dal Comune e dai cittadini, così come la discarica. I rifiuti verrebbero depositata sopra la falda di Sezzadio-Predosa, una delle maggiori del Piemonte, che alimenta gli acquedotti dell’Acquese. Ciononostante nel 2016 la Provincia, all’epoca governata da Rita Rossa (Pd), ha autorizzato la discarica e non ha difeso al Tar il suo atto impugnato dalla Riccoboni.

Federico Fornaro

Una situazione che vede opporsi circa 30 sindaci dell’Acquese e dell’Ovadese al progetto, anch’essi timorosi per il futuro della loro acqua. Fornaro, nella sua interrogazione, dopo aver ripercorso tutte le fasi della complessa vicenda iniziata nel 2011, “chiede al Ministro dell’Ambiente se intende assumere, nell’ambito delle proprie competenze, una iniziativa finalizzata alla tutela del patrimonio idrico esistente nel sottosuolo del comune di Predosa, in relazione alla progettata discarica nel comune di Sezzadio, posta a monte del campo pozzi gestito da Amag e potenzialmente in grado di soddisfare la domanda di acqua potabile, di elevata qualità, per circa 250 mila abitanti della provincia di Alessandria”. L’utilizzo della falda è infatti contemplato anche da Novi e Tortona. Il ministro Costa risponderà a Fornaro a Montecitorio durante un question time e l’intervento sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai 3 alle 15.