Il monte Ebro

I versanti tra il Giarolo e il Chiappo possono sopportare la costruzione delle 20 torri eoliche con le relative strade e i cantieri oppure c’è il rischio di innescare frane? Il progetto depositato dalla 15 Più Energia non dice nulla di preciso al riguardo, secondo le osservazioni presentate dal Comune di Fabbrica Curone. Una lunga relazione firmata dal sindaco, Roberto De Antoni, che sottolinea varie lacune del progetto, compresa la questione geologica. La presenza di frane è citata nella relazione geologica allegata al progetto ma è priva delle indagini sulla fattibilità delle fondamenta delle piazzole in cemento armato che saranno alla base degli aerogeneratori alti 200 metri. Assente anche un’analisi dei vincoli esistenti nell’area, in particolare proprio quelli relativi alle frane. Soprattutto, la documentazione presentata dalla società bresciana non stabilisce neanche se le aree dove sono programmate le singole 20 piazzole siano idonee. L’amministrazione di Fabbrica Curone chiede quindi un inventario delle aree in frana tra Giarolo e Chiappo e l’esecuzione di carotaggi per stabilire l’idoneità di ogni singola piazzola prevista. Una lacuna che si va ad aggiungere alle molte già sollevate sia dal Comune della Val Curone sia dalla Provincia, per esempio sulle carenze nelle analisi sulla presenza del vento sul crinale appenninico. La 15 Più Energia, per altro, ha preferito non rispondere a una serie di domande relative, tra l’altro, all’impatto ambientale dell’impianto industriale. Oggi, 13 gennaio, alle 15, nella Soms di San Sebastiano Curone assemblea pubblica organizzata dal Comitato per il territorio delle 4 Province sul progetto “Monte Giarolo”. Interverranno biologi, economisti, geologi ed etnologi.