La scorsa estate rischiò il tracollo, ora la maggioranza di centrosinistra alla guida di Novi Ligure ha ritrovato compattezza sul futuro della serra della ex Vivai Olcese, acquisita dal Comune. Ad agosto la contrarietà dei consiglieri Dilva Manfredi (Mdp) e Mino Cascarino (Venti x Novi), insieme ad alcune assenze tra i colleghi, aveva portato il centrosinistra sull’orlo del baratro: con il voto contrario delle opposizioni non ci sarebbero stati i numeri per approvare l’atto che permetteva l’operazione destinata a far acquisire l’immobile in capo al Comune. La seduta venne sospesa e, al rientro in sala consiliare, i due ”dissidenti”, dopo una dura discussione con il sindaco Rocchino Muliere e gli altri esponenti della maggioranza, alla fine si limitarono all’astensione (“Mi sputerò in faccia”, disse Manfredi). Il motivo era lo stesso sollevato dalle opposizioni: il Comune acquisiva una serra da un privato sovradimensionata, visti i soli quattro giardinieri alle dipendenze dell’ente, edificio che necessitava oltretutto di una spesa superiore ai 100 mila euro per essere adeguato alle esigenze dell’amministrazione comunale.

Il Consiglio comunale di Novi Ligure
Il Consiglio comunale di Novi Ligure

L’altra settimana, in Consiglio comunale, sia Manfredi che Cascarino, pur con alcuni distinguo, hanno votato a favore della variante parziale al piano regolatore che riguarda, tra l’altro, ancora la serra e che ha avuto un cammino travagliato in commissione Urbanistica per via delle assenze nelle fila della maggioranza: i lavori verranno pagati dalla ditta Bodrato in cambio dell’uso delle cubature di un terreno di proprietà del Comune, per ampliare la sua fabbrica situata proprio di fronte all’ex Vivai Olcese. Dilva Mafredi ha spiegato: “Rispetto al passato molti dei dubbi su questa variante che avevo sono stati chiariti. Sono stata assente alle sedute della commissione Urbanistica dove si trattava l’argomento poiché ero malata. La serra per me resta sovradimensionata rispetto al numero di operatori e per la nostra città”. Cascarino ha parlato di “una variante nel complesso positiva ma resto perplesso tempi sui tempi di approvazione”. La variante è stata infatti adottata e l’approvazione definitiva è a rischio visti l’imminenza della elezioni comunali.

Fabrizio Gallo, capogruppo 5 stelle
Fabrizio Gallo, capogruppo 5 stelle a Novi Ligure

L’assessore Maria Rosa Serra ha spiegato: “L’operazione della serra è conveniente per il Comune poiché paghiamo l’immobile 15 mila euro in meno, calcolando il valore stimato nella perizia, il contributo straordinario di 105 mila euro atteso da Olcese per i lavori nell’edificio che resta di sua proprietà e il terreno comunale che si doveva cedere a Olcese e che rimane al Comune. Inoltre, i lavori nella serra saranno a carico della Bodrato”. Il consigliere di minoranza Fabrizio Gallo (M5s) ha evidenziato: “Se il Comune non acquisisce la serra si prende comunque 105 mila euro da Olcese e gli oneri in carico a Bodrato, con la variante “trasformati” nelle opere per la serra stessa. Chi lavorerà in una serra così grande visto che abbiamo solo quattro giardinieri? Dove sta la pubblica utilità dell’operazione? Con questa variante i dubbi sull’operazione ex Olcese crescono ancora”. La variante è stata approvata con 10 voti favorevoli, 2 contrari (Gallo e Zippo) e 2 astenuti (Cuccuru e Bertoli).