Sono saliti a 28 i casi di peste suina africana (Psa) scoperti dal 7 gennaio in poi nelle carcasse di cinghiale all’interno della zona infetta costituita tra 114 Comuni liguri e piemontesi. L’Istituito zooprofilattico di Torino, nel suo resoconto pubblicato il 31 gennaio, parla di 14 casi sul territorio alessandrino e di altrettanti in Liguria. Quasi tutti i casi sono stati rilevati nel territorio compreso fra le autostrade A26 e A7, esclusi il primo di Ovada e un altro caso nel Comune di Genova. I monitoraggi sul territorio alla ricerca delle carcasse proseguono. Come ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, per il via agli abbattimenti dei cinghiali si deve attendere il Piano Nazionale in fase di predisposizione da parte del Ministero della Salute con il supporto dell’Unità di crisi Regionale. Piano che dovrà essere poi approvato dalla Commissione Europea. Difficile stabilire il numero dei cinghiali da abbattere, ha spiegato l’assessore, in quanto non c’è un dato di partenza iniziale. Gli abbattimenti saranno senz’altro consistenti.