Partiranno ricorsi al Tar ed esposti alla Corte dei conti dopo la nomina di Franco Ravera al ruolo di assessore dell’Unione montana Dal Tobbio al Colma. Li annunciano i consiglieri di minoranza dell’Unione Roberto De Marco (Mornese) e Gloriano Alloisio (Lerma) insieme ad Alessandro Figus, consigliere comunale di minoranza a Belforte Monferrato. Ravera prima delle elezioni comunali di giugno aveva dichiarato ai giornali che si sarebbe dedicato esclusivamente alla Comuni riuniti Belforte Monferrato, sua creatura, gestore degli acquedotti di molti paesi, e che non si sarebbe più ricandidato dopo 25 anni in amministrazione a Belforte, dove dopo voto la maggioranza uscente è stata confermata con il 76% dei consensi. Ravera però, sembra proprio non poter fare a meno della politica e così è stato nominato vicesindaco esterno nella nuova giunta comunale. Non solo: il Consiglio comunale lo aveva indicato come rappresentante del Comune nell’Unione montana Dal Tobbio Al Colma, altra sua “creatura”. L’intervento del consigliere Figus costringeva però la maggioranza comunale a fare retromarcia poiché i rappresentanti del Comune nel Consiglio dell’Unione devono essere eletti e non possono essere esterni all’amministrazione comunale. Questione chiusa? Assolutamente no. Nella prima seduta del Consiglio della Dal Tobbio al Colma il nome di Ravera torna a galla: viene proposto anche in questo caso come assessore esterno della nuova giunta guidata da Simone Pestarino, sindaco di Mornese con Domenico Merlo, primo cittadino di Bosio, come vice. Gli altri assessori sono Alberto Caminati, sindaco di Casaleggio Boiro e Marianna Lipartiti (Tagliolo). La nomina di Ravera, già presidente e vice dell’Unione, viene contestata non solo da De Marco e Alloisio ma anche dal sindaco di Bosio e dal rappresentante della minoranza di Silvano d’Orba: l’ex primo cittadino di Belforte, secondo Figus e consiglieri dell’Unione, non può stare nella giunta di Belforte né in quella dell’Unione neppure come assessore esterno poiché è presidente della Comuni riuniti, società partecipata dal Comune con il 55% delle quote, come stabilisce la legge. La maggioranza del Consiglio dell’Unione ha però votato la nomina di Ravera forte di un parere legale dello Studio Monti di Casale risalente al 15 novembre 2023. “Il parere – dicono Figus, De Marco e Aloisio – dice la nomina di Ravera come assessore esterno “sembra possibile”, quindi a nostro avviso non vi è certezza, mentre le disposizioni di legge sull’incompatibilità sono molto chiare, per cui ricorreremo al Tar su questa nomina e, di concerto, al Presidente della Repubblica. Soprattutto, però, il parere dice che “l’incarico di presidente della Società Comuni Riuniti comporta l’ineleggibiltà alle cariche di Sindaco o Consigliere Comunale”. Ravera, nonostante fosse presidente della società, è stato candidato ed eletto per ben due volte a consigliere del Comune di Belforte, nel 2014 e nel 2019, ed è stato sindaco, vicesindaco, presidente e vicepresidente dell’Unione Montana e non si mai dimesso. È questa la vera ragione della sua mancata ricandidatura alle elezioni del giugno scorso”. I consiglieri si chiedono inoltre: “Chi ha pagato la consulenza dello Studio Legale Monti? Dalla lettura del parere risulta che l’incarico lo abbia conferito la Comuni Riuniti e la risposta è stata trasmessa anche al Comune di Belforte Monferrato. A nostro avviso, però, la consulenza era strettamente nell’interesse di Franco Ravera, non della società o del Comune, per cui segnaleremo alla Corte dei Conti l’eventuale danno erariale”.
Ravera resta nella giunta dell’Unione Montana: la minoranza annuncia esposti e ricorsi.
L’ex sindaco di Belforte scelto come assessore esterno nella Dal Tobbio al Colma come già a Belforte ma tre consiglieri citano un parere dello studio Monti: “E’ incompatibile: doveva già dimettersi dal ruolo di sindaco e vicesindaco”.