Due anni fa la parola fine sulla centrale a biomasse, ora per l’area della ex cartiera di Voltaggio, finita all’asta, c’era l’ipotesi di un termovalorizzatore, subito stoppata dall’amministrazione comunale. Lo racconta il sindaco Giuseppe Benasso. Il Comune, pochi giorni prima di Natale, è stato contattato da una società che si occupa di impianti di termovalorizzazione di ultima generazione a bassissima emissione di sostanze inquinanti nell’ambiente. Al telefono il sindaco ha appreso che la società era interessata ai terreni della ex cartiera “per un nuovo impianto di un’apparecchiatura ultramoderna che  trasforma utilmente il materiale di risulta in arrivo per produrre energia per riscaldamento”, con gli immancabili tornaconti per il Comune. Necessari 71.000 mq, ben oltre l’area della ex cartiera, per realizzare quello che gli stessi proponenti hanno definito un “termovalorizzatore”, cioè un inceneritore. Benasso sostiene di aver ricordato all’interlocutore “che a metà del secolo scorso cominciò a funzionare la cartiera, che non emetteva sostanze tossiche, ma l’acqua del Torrente Lemme era tutta di colore marrone, risultava impenetrabile alla vista e tutto il corso del Lemme era maleodorante, tutto ciò per quasi un cinquantennio. Nella zona, a poche centinaia di metri, dal 1957, fino all’inizio di questo secolo, funzionò una cava di roccia per la produzione di cemento.

Giuseppe Benasso

A mezzogiorno venivano esplose mine che si udivano in tutta la valle e, a seconda del vento, il polverone sollevato, contenente anche pulviscoli di rocce amiantifere, si dissolveva nell’area circostante, centro abitato di Voltaggio compreso. Adesso – prosegue Benasso -, al posto di quella cava, c’è il deposito di smarino del Terzo Valico, abilitato a ricevere fino a 1.600.000 metri cubi di smarino proveniente dai cantieri di scavo; di fronte c’è il foro pilota di Voltaggio, dal quale ormai da anni viene estratto materiale da scavo che viene conferito in detta cava o in altre di pianura; per il trasporto di tutto questo materiale migliaia di camion che creano disagi alla viabilità per le loro dimensioni e spesso per la loro velocità, ma anche per l’imbrattamento della Strada Provinciale nei pressi dell’ex cava e del foro pilota, nonché per la spazzatura abbandonata illecitamente al di fuori di detti cantieri”. Benasso ha chiesto al proponente “se a un territorio come quello di Voltaggio si potrebbe chiedere l’ulteriore sacrificio di mettersi in casa un termovalorizzatore, pur a bassissimo impatto ambientale. Concludemmo insieme che con quel colloquio avevamo evitato di perdere tempo e soldi la sua società e il Comune di Voltaggio e ci scambiammo gli auguri di buon Natale”. Questione chiusa, a quanto pare. Nell’area della ex cartiera restano da bonificare circa 2 mila metri quadrati di terreno dove sono stati sotterrati rifiuti plastici della fabbrica. E’ necessario circa 1 milione di euro.