Dopo quasi tredici anni, la parola fine sul progetto della centrale a biomasse di Voltaggio dovrebbe esserci davvero. La proroga concessa a maggio dalla Provincia alla società Voltaggio energia, che nel 2006 aveva comprato (si dice per 400 mila euro) il sito della ex cartiera, imponeva come condizione “la conclusione dei lavori a tutto il 31 dicembre 2018”. Nulla però si è mosso nell’area situata a ridosso del Lemme e del sito di importanza comunitaria “Capanne di Marcarolo”, dove era in programma la produzione di energia elettrica con un impianto da 990 kW alimentato da 15 mila tonnellate annue di legname e biomasse, dotato di un pellettizzatore, attività che avrebbe goduto degli incentivi statali per le energie rinnovabili. Un progetto in parte diverso da quello autorizzato nel 2013, “più efficace sotto l’aspetto delle emissioni”, aveva assicurato nel mesi scorsi la Voltaggio energia, che aveva già ottenuto un primo ok addirittura nel 2008 per una centrale di grandi dimensioni, osteggiata dai cittadini e dall’amministrazione comunale in carica dal 2009 al 2014, guidata da Lorenzo Repetto, e poi abbandonata.

Il progetto del 2013, modificato lo scorso anno, era l’ultima possibilità per la Voltaggio energia ma, alla fine, non sono arrivati i fondi per realizzare l’impianto, come si comprende dalle parole di Sandro Rizzo, uno dei responsabili della società: “Il dato di fatto è che sta diventando sempre più difficile trovare finanziatori per questi progetti. Le banche, purtroppo, non aiutano più. Il 31 dicembre è scaduta la nostra autorizzazione. Ora valuteremo il da farsi, non so, al momento, dire se tenteremo di ottenere un’ulteriore proroga o meno. Senz’altro la costruzione di questa centrale si allontana sempre di più”. La Provincia, da parte sua, nei mesi scorsi aveva annunciato una verifica sull’avvio dei lavori entro la data prevista. “A questo punto – dichiara il sindaco Michele Bisio – sarà necessario imporre alla proprietà la messa in sicurezza della ex cartiera, che dovrà essere chiusa essendo presenti al suo interno anche edifici pericolanti”. Un altro problema che resta sul territorio è la bonifica dei rifiuti plastici sotterrati nei decenni scorsi dalla cartiera non lontano dal Lemme, scoperti nel 2013 dal Cociv quando nell’area adiacente il sito industriale era previsto il campo base del Terzo valico.