Di Maio? È come un rapinatore armato che entra in banca a minaccia di uccidersi se non gli danno i soldi”. Il paragone arriva dalla bocca del viceministro dell’Economia, l’arquatese Enrico Morando, ospite della serata organizzata ieri a Vignole dai circoli del Pd della Val Borbera, di Arquata Scrivia, Gavi e Serravalle Scrivia. L’esponente politico ha lanciato un appello al suo partito: in campagna elettorale si deve parlare di Europa, l’unico tema, secondo Morando, che differenzia il Pd dal centrodestra e dai 5 stelle. “L’Unione europea – ha spiegato – è fondamentale per il nostro futuro poiché ci permetterà di affrontare tematiche molto sentite dai cittadini che, altrimenti, da soli gli Stati non riescono più a risolvere poiché hanno ceduto da tempo parte della loro sovranità all’Europa. Una di queste è l’immigrazione, che tanto timore scatena comprensibilmente nelle fasce più deboli della popolazione italiana, quella che abita, per esempio, nelle periferie. C’è chi annuncia, come la Lega, di voler chiudere le frontiere per risolvere il problema. Quali frontiere? Quelle nazionali non ci sono più, in sostanza”.

Enrico Morando

Morando ha poi elencato la disoccupazione causata dalle nuove tecnologie e i timori per gli attentati dell’Isis: “La gente chiede di risolvere questi problemi ma nessuno può essere affrontato a livello nazionale, senza l’Europa”. Secondo il viceministro Pd, gli italiani se voteranno Pd avranno la certezza che il Paese sarà fra quelli che, insieme a Francia e Germania, creeranno il “sovrano europeo”, il soggetto politico forte che farà superare i tanti problemi irrisolti della popolazione. “Nelle prime dieci righe dei programmi elettorali dei 5 Stelle e del centrodestra – ha spiegato ancora Morando – si cita il “recupero della sovranità nazionale”. È fuffa, una balla vera e propria poiché non è possibile da realizzare poiché nell’Unione si ragiona proprio del contrario”, cioè la cessione di altri poteri statali all’Unione. “I 5 Stelle, in particolare, – ha continuano il viceministro – dicono di voler andare in Europa a porre le loro condizioni in caso di vittoria alle elezioni del 4 marzo, profilando un ipotetico referendum sull’euro. Il loro candidato, Di Maio, sembra quel rapinatore che prima di entrare nella banca si mette il passamontagna e, una volta dentro, tira fuori la pistola e se la punta alla tempia minacciando di spararsi se non gli danni i soldi…”. Secondo Morando, il confronto elettorale sarà bipolare: “O noi, grazie ai quali l’Italia resterà in Europa con un ruolo importante, o loro, cioè M5s e centrodestra, che hanno propositi devastanti”. Solo pochi giorni fa, però, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si è detto pronto a governare insieme al Pd. Il segretario dem, Matteo Renzi, ha smentito ogni accordo del genere, ma le stesse dichiarazioni si possono leggere prima delle elezioni del 2013. Poi si sa come è andata a finire…