La caserma dei carabinieri è un presidio importante per la cittadinanza, per questo sono necessari importanti lavori e ampliamenti”. Così il sindaco di Gavi, Carlo Massa, commenta la decisione del Comune di intervenire sull’edificio di piazza Dante ad appena quattro anni dai lavori fatti eseguire dall’amministrazione Semino-Albano. Di recente il Comune ha affidato uno studio di fattibilità all’architetto Riccardo Bergaglio per valutare interventi sugli interni dell’immobile e anche un suo ampliamento, questo dopo un incontro con la Prefettura, durante il quale il Comune ha ribadito la volontà di mantenere i carabinieri a Gavi, cosa non scontata fino a pochi anni fa. Nel nuovo piano regolatore approvato dall’amministrazione Albano nel 2011, il venerdì prima delle elezioni comunali, è previsto l’abbattimento della caserma per costruire al suo posto un palazzo di 4 piano alto come la scuola elementare, con tanto di garage sotterranei. Il tutto previa vendita dell’immobile ai privati. Nel 2013 il voto favorevole del consiglio comunale alla cessione dell’edificio erano stato motivato con la spesa eccessiva per la sua sistemazione definitiva, 420 mila euro.

Il sindaco, Carlo Massa

La caserma, infatti, era ed è in parte ancora in condizioni fatiscenti. Tanto che, nel 2017, intervenne il comandante regionale dell’Arma in persona: o trovate una sistemazione adeguata ai carabinieri oppure saranno trasferiti altrove, disse in sostanza, agli amministratori comunali. Da anni Albano & C fantasticavano di sedi alternative in paese in vista della vendita ai privati della caserma, senza ottenere nulla. Così, l’amministrazione comunale dell’epoca fu costretta a un dietrofront temporaneo: rinviata la cessione, sistemazione esterna dell’edificio (130 mila euro la spesa) ma nel piano regolatore la previsione del palazzo residenziale non è mai stata cancellata. Lo sarà nella prossima variante parziale al piano regolatore, assicurano ora dal Comune. Ora, soprattutto, si scopre che all’interno la situazione è sempre precaria. “I locali – dice Massa – devono essere messi a norma. Inoltre, vogliamo mettere a disposizione dell’Arma anche la vicina ex sede della Croce Rossa in previsione di un aumento del numero di carabinieri”.

NOTA STORICA. Nel libro “La Fontanassa” di Armando Di Raimondo (Erga Genova, 2013), l’autore ricorda che “nel 1818, durante il periodo che la Fontanassa appartiene ai marchesi Sertorio, vengono costruite a Gavi due “stazioni” per il neonato Corpo dei Carabinieri Reali. Una viene posta in una casa del Borgo, nel quartiere di Monserito, l’altra, invece, viene collocata all’interno della Fontanassa, presumibilmente occupando alcune stanze dell’antica Torre. Il presidio della Fontanassa viene scelto per la sua posizione strategica rispetto all’allora principale arteria di comunicazione fra Gavi e Novi Ligure. Infatti, la strada della Lomellina, prima dell’apertura della Regia Strada dei Giovi, avvenuta solo nel 1823, resta per secoli la fondamentale via di comunicazione che collegava Genova con il Nord Italia e con l’Europa”. “Gio. Battista Borlasca, sindaco di Gavi – prosegue Di Raimondo – su delibera del Consiglio Comunale, si fa anche carico di provvedere ai necessari arredi per alloggiare le designate “Brigate di Carabinieri Reali”, due postazioni formate ciascuna da un Brigadiere e da quattro Carabinieri. La “stazione” della Fontanassa viene arredata con cinque letti, cinque panche e altrettanti tavolini, questi ultimi dotati di un cassetto”