Sarà una corsa contro il tempo per la Voltaggio Energia la costruzione della centrale a biomasse prevista nella ex cartiera di Voltaggio, oggetto della conferenza dei servizi in programma domani, mercoledì 26 settembre, ad Alessandria. La società punta a modificare l’autorizzazione ottenuta dalla Provincia nel 2013, finora mai sfruttata, per produrre energia elettrica con un impianto da 990 kW alimentato da 15 mila tonnellate annue di legname e biomasse, dotato di un pellettizzatore. Nella convocazione della conferenza si legge che la Voltaggio energia ha “individuato una tecnologia di gassificazione con caratteristiche migliori rispetto a quelle già autorizzate, pur mantenendo inalterata la potenzialità complessiva dell’impianto”. Nel caso in cui tutti gli enti invitati alla conferenza diano parere favorevole, la società proponente avrà tempo fino al 31 dicembre per la conclusione dei lavori, cioè l’abbattimento almeno in parte della ex cartiera e la costruzione della centrale. La scorsa primavera il dirigente della Provincia Claudio Coffano aveva affermato che la società aveva intenzione di avviare la demolizione degli edifici entro ottobre.

I rifiuti scoperti nel 2013 nel terreno della ex cartiera di Voltaggio
I rifiuti scoperti nel 2013 nel terreno della ex cartiera di Voltaggio

Resta sempre il problema dei rifiuti sotterrati a ridosso del Lemme frutto dell’attività della cartiera fino agli anni ’80, materie plastiche finite sottoterra. Il primo ok alla Voltaggio energia da parte della Provincia risale al 2008 con un impianto più grande e più inquinante, mai avviato anche per l’opposizione della comunità locale. “Ci si chiede come sia possibile – si chiede Legambiente Val Lemme – che l’autorizzazione sia stata continuamente reiterata senza alcun intervento neppure di manutenzione dell’area della ex cartiera, da tempo pericolosa, fermo restando che la seconda autorizzazione, secondo noi, è migliorativa anche per le ricadute positive previste con il pellettizzazore, fondamentale per una buona economica locale poiché deve utilizzare materiale solo locale, mentre il legname per la centrale vera e propria arriverà da lontano. Qualche dubbio – conclude l’associazione – sorge sulla convocazione alla seduta della conferenza dei servizi: è stata invitata la Comunità montana Appennino Aleramico Obertengo, che non esiste più, e non le Aree protette dell’Appennino Piemontese, gestore del sito di importanza comunitaria Capanne di Marcarolo, limitrofo alla ex cartiera”.