Alle 17.57 del 23 maggio 1992, sull’autostrada A29 che conduce a Palermo, la mafia fece esplodere una bomba con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il giudice antimafia Giovanni Falcone. Fu una strage. Nell’attentato, oltre al giudice morirono la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Tra gli agenti feriti vi fu Angelo Corbo che giovedì 1° febbraio, alle 20,45 sarà presente nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure (via Marconi, 66) dove si terrà la presentazione del libro “Strage di Capaci: paradossi, omissioni e altre dimenticanze”.
L’iniziativa rientra nel progetto “Educazione alla legalità e al contrasto delle mafie” promosso dall’istituto “Ciampini-Boccardo”, sotto la direzione delle professoresse Valentina Avvento e Monica Oreggia e con il supporto del Coordinamento Provinciale di “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, del Presidio Libera di Novi, dall’associazione “Parcival”. L’incontro sarà replicato per gli studenti venerdì 2 febbraio alle 10,30 al Teatro Paolo Giacometti; oltre ad Angelo Corbo sarà presente Giuseppe Costanza, anch’egli sopravvissuto alla strage.
L’incontro fa parte della “scuola popolare di legalità” avviata da Libera e dall’associazione Parcival, che gestisce il primo bene confiscato alla mafia in Provincia di Alessandria (Cascina Saetta a Bosco Marengo). La serata è organizzata e patrocinata dal Comune di Novi Ligure e dall’Associazione Libera e patrocinata dal Comune di Bosco Marengo, dalla Fondazione Social, dall’Istituto Cooperazione e Sviluppo, e da “Fuga di Sapori”.
Angelo Corbo fu testimone di quanto avvenne quel giorno, poiché riuscì ad uscire subito dall’auto, benché ferito. Dopo la strage di Capaci, ottenne il trasferimento alla polizia scientifica. Attualmente prosegue la battaglia contro la mafia parlando ai ragazzi delle scuole.