Trentacinque minuti per raccontare cos’è la piccola valle del Neirone, a Gavi. Domenica sera, alle 21, nel teatro civico ci sarà la proiezione del documentario “Attraverso il Neirone”, evento del calendario dell’Attraverso festival finanziato insieme alle Aree protette dell’Appennino Piemontese, gestore della Riserva naturale del Neirone, con il contributo del Consorzio tutela del Gavi. Il regista è Francesco Ferraris, l’autore è il giornalista Maurizio Menicucci ma a raccontare cos’è il Neirone sarà Mario Traverso, memoria storica di Gavi e da sempre “custode” di questo luogo unico. “Il Neirone – racconta – deve essere un patrimonio della gaviesità per quello che ha rappresentato nella storia. Il corso del rio è opera dei frati del convento di Sant’Eusebio, che oggi non esiste più. Nel Medioevo hanno scavato nella roccia per far scorrere l’acqua ed eliminare la palude che esisteva nella pianura di Valle, a monte, per renderla coltivabile. I contadini erano tutti piccoli proprietari che coltivavano i loro terreni e questa valle era un giardino roccioso con i suoi muri a secco. Poi la natura si è riconquistata tutto ed è così prosperosa perché ha trovato la fertilità lasciata dai gaviesi.
Poi c’erano le cave di pietra arenaria, con la quale è stata costruita, tra l’altro, la chiesa parrocchiale di Gavi. Infine, c’è il microclima particolare, dalla strada per Monterotondo fino alla cascata. Durante la guerra – ricorda Mario – un ufficiale tedesco veniva qui vicino alla cascata a suonare il violino: è davvero una zona particolare e unica”. “Il Neirone – spiega Maurizio Menicucci – è poco conosciuto ma possiede caratteristiche che vanno raccontate. Il nome, innanzitutto, deriva dal greco “neir”, cioè “acqua”, come molti altri fiumi o torrenti, anche se questo è quasi un ruscello, scavato però dall’uomo nella roccia, con intorno una quasi jungla. Mario ne è il nume tutelare: a quasi 90 anni conosce ogni aspetto di questo luogo, sia fisico che biologico, dai pesci alle piante”. La serata di domenica sarà anche l’occasione per riflettere sulle condizioni del sentiero del Neirone: da cinque anni le due passerelle sul corso d’acqua, una abbattuta dall’alluvione, l’altro danneggiata, non sono utilizzabili.
Domenica scorsa un gruppo di gaviesi ha organizzato una camminata proprio per sensibilizzare le istituzioni, cioè le Aree protette dell’Appennino Piemontese e il Comune. Dino Bianchi, presidente del Parco, dice: “Stiamo ancora tentando di ottenere la realizzazione delle due passerelle come opera compensativa del Terzo valico. Tramite la Regione puntiamo a dialogare con il Cociv su questa idea. Avevamo proposto al Comune di farsi carico almeno della parte burocratica della progettazione ma per ora non ci sono stati riscontri”. Dal municipio di Gavi, al momento, silenzio assoluto.