Bosio: Arecco (a sinistra) con il sindaco Persano e altri esponenti della maggioranza

Prendo atto del modo di amministrare questo paese”. Durante l’assemblea di domenica pomeriggio a Bosio, il consigliere comunale Francesco Arecco è andato giù duro nei confronti dell’amministrazione del paese, di cui fa parte. L’esponente della maggioranza è intervenuto nell’incontro promosso dall’associazione Amici dell’acquedotto di Bosio nel salone dell’oratorio. L’obiettivo era fare il punto della situazione sul contestato progetto di potenziamento dell’acquedotto del paese, presentato dalla Comuni Riuniti Belforte Monferrato (Crbm), condiviso dal Comune e approvato nel 2021 dall’Ato 6 Alessandrino, impugnato dai cittadini davanti al Capo dello Stato nella sua prima versione e modificato più volte in seguito alle richieste dell’associazione. Inizialmente, il progetto prevedeva di dare il 72% dell’acqua di Bosio a Mornese, Montaldeo e altri paesi, lasciando ai bosiesi solo il 28%, nonostante, è stato ricordato, il sindaco Stefano Persano avesse dichiarato che tutta l’acqua sarebbe rimasta al paese. Nell’ultima versione, invece, il 65% dell’acqua resta ai bosiesi, a dimostrazione del fatto che il progetto aveva delle lacune in tal senso ma l’associazione ha chiesto ulteriori modifiche, come una nuova vasca e una serie di idrovalvole, per contrastare eventuali crisi idriche poiché in estate, è stato dimostrato, l’acqua della sorgente Friscellana, da cui si alimenta già adesso l’acquedotto, potrebbe non essere sufficiente mentre gli altri paesi in alternativa possono prendere acqua dalla Lavagnina.

Marco Branchellini, presidente degli Amici dell’acquedotto, durante l’assemblea del 17 dicembre.

La nuova versione del progetto però costa di più ma, mentre Montaldeo e Mornese si sono detti pronti a stanziare fondi per la posa delle tubazioni verso i loro paesi, Bosio, come aveva annunciato il vicesindaco Marco Ratti il 30 novembre, può prendersi al massimo un impegno politico visto che a giugno si vota. L’amministrazione bosiese vuole usare i fondi ricavati dall’Imu delle dighe del Gorzente non per l’acquedotto ma per abbassare l’Imu sulla case e cancellare l’addizione Irpef. Anche a Mornese e Montaldeo si vota, ha fatto notare il presidente dell’associazione, Marco Branchellini. L’assemblea di domenica non erano presenti né Ratti, “a causa di un imprevisto impegno di lavoro” né il sindaco Stefano Persano, per “problemi di salute”. A rappresentare il Comune c’era l’assessore Maurizio Citron, che ha annunciato la richiesta di un nuovo confronto tra l’associazione e il Comune dopo che Giampaolo Ghio (Amici dell’acquedotto) aveva parla di sfiducia nei confronti dell’amministrazione e di mancanza di trasparenza nella vicenda in questione. A quel punto Arecco ha dichiarato: “Sull’acquedotto tutto è stato deciso senza mai informare il Consiglio comunale. Prendo atto del modo di amministrare questo paese. Come cittadino sono molto arrabbiato e – rivolgendosi al pubblico – voi dovete esserlo ancora di più”. Alla fine dell’assemblea è stata avviata una raccolta firme per chiedere al Comune, tra l’altro, di utilizzare i fondi delle dighe per l’acquedotto.