I laghi del Gorzente
I laghi del Gorzente

Il Comune di Bosio vuole da Iren l’Imu sulle dighe del Gorzente anche per gli anni dal 2016 al 2022. La giunta comunale ha deliberato l’incarico alla società Area di Mondovì (Cuneo) la verifica e l’accertamento dell’imposta e la riscossione, anche coattiva nei confronti di Iren, gestore degli invasi. L’amministrazione comunale ha proceduto con l’incarico poiché la prescrizione rischiava di impedire il tentativo di riscossione, già messo in atto per gli anni precedenti, a partire dal 2007, finora però con esito negativo. Sia di fronte alla Commissione tributaria provinciale che regionale ad avere ragione è stata finora Iren nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, che si è poi costituita di fronte alla Corte di Cassazione, al contrario del Comune. La sentenza, sostiene Iren, non c’è ancora. La giunta comunale ha anche incaricato l’avvocato Andrea Clerici di Cuneo per l’assistenza legale nei confronti di Iren anche per gli anni precedenti gli ultimi accertamenti. In totale, il Comune attende 5,8 milioni di euro. “Siamo fiduciosi – sostiene il sindaco, Stefano Persano – sull’esito del ricorso in Cassazione e per questo abbiamo deciso di procedere con l’accertamento dell’Imu anche a partire dal 2016”. La vicenda finora è costata parecchio ai bosiesi. Nel 2018 il Comune aveva inserito a bilancio 284.322,26 euro di crediti relativi all’Imu sulle dighe ritenendo di poterli incassare ma la Corte dei Conti ha ricordato che le due Commissioni tributarie hanno dato torto al Comune e che la Cassazione non si è ancora pronunciata, per cui non si tratta di crediti esigibili. Così, per rispettare le regole nel bilancio si è creato un disavanzo di 311.266,92 euro, che i bosiesi dovranno coprire con l’addizionale Irpef allo 0,7%, quasi al massimo di legge.