Altro che fermare lo spopolamento dell’Appennino: lo Stato non riesce neppure a garantire che le zone montane siano coperte dal segnale dei cellulari e la soluzione adottata, non ancora attuata, per altro, in certi casi non risolverà quasi nulla. A Carrega Ligure, infatti, quando anche arriverà la banda ultra larga portata nei prossimi anni dalla società pubblica Infratel, non avranno risolto un granché rispetto al problema del digital divide. A parte il capoluogo, il resto del vastissimo territorio comunale rischia di rimanere ugualmente scoperto per quanto riguarda il segnale dei cellulari e di internet. È solo una, forse la più esemplare, dei casi di divario digitale, con intere zone isolate, sopratutto collinari e montane, per le quali si parla di tanto di fermare lo spopolamento ma poi non si riesce a garantire neppure il funzionamento dei telefonini. L’Uncem (Unione nazionale degli enti montani) mentre lo Stato, con i suoi tempi, sta portando la fibra ottica nei centri abitati, ha deciso di avviare un censimento per “agire su quella che è una grande emergenza del Paese”, rivolgendosi anche agli operatori della telefonia mobile più importanti (Tim, Vodafone, Wind e 3), nonché al governo e al Parlamento.
L’associazione ha scritto a tutti i Comuni soci chiedendo di indicare le zone dove si non riesce a telefonare, a scrivere messaggi e a navigare. L’elenco riporterà paesi, borgate, frazioni e località ma anche vie e strade per sapere dove gli operatori di telefonia devono investire. “Lo Stato – dice Gianni Chiesa, vicesindaco di Carrega – ha stanziato fior di soldi per portare la fibra ottica senza prima sentire il territorio. I cavi arriveranno fino al capoluogo ma ci vorranno chissà quanti soldi per farli arrivare nelle quattordici frazioni. Così, la situazione rischia di rimanere quella di oggi: impossibile telefonare e navigare su internet. E pensare che basterebbero dei semplici ripetitori per dare un segnale simile a quello che arriva a Cabella, tra tre e quattro giga”. A Carrega, attualmente, due terzi del territorio e la metà delle frazioni non sono coperte dal segnale telefonico mentre nel resto del territorio comunale ci sono grosse difficoltà nel collegarsi a internet. Situazione simile a Capanne di Marcarolo, nel territorio di Bosio, cuore del Parco omonimo, quindi zona turistica. In Val Lemme, a Gavi, ci sono problemi in diverse frazioni e località, come Alice, Pratolungo, Cheirasca. Zone d’ombra anche a Rigoroso (Arquata Scrivia) solo per citare alcuni casi.