Coldiretti chiede alla Regione interventi in tempi rapidi in risposta alle segnalazioni degli agricoltori, utilizzo delle forze dell’ordine e un calendario venatorio più ampio per affrontare l’emergenza cinghiali. Lo ha fatto ieri, 8 luglio, a Torino, in piazza Castello, durante la manifestazione indetta proprio per segnalare ancora una volta la proliferazione di questi animali con un aumento delle richieste di risarcimento dei danni alle coltivazioni che, secondo l’associazione agricola, in soli 5 mesi, da gennaio a maggio 2021, sono aumentate del 63%, “motivo per cui sono di assoluta priorità alcune azioni che abbiamo individuato e presentato alla Regione per garantire continuità alle aziende agricole e tranquillità ai cittadini”. La Regione era rappresentata, tra gli altri, dal presidente Alberto Cirio, il quale ha però dato la colpa a Roma: “O lo Stato ci conferisce i poteri necessari o se li assume per risolvere un problema che riguarda sia la produzione agricola sia la sicurezza delle persone. Se non basta manifestare qui siamo pronti ad andare a Roma.

Il presidente Cirio sul palco della Coldiretti a Torino

Chiedo ai politici dei ministeri romani che stanno tra velluti e marmi di aprire le finestre e ascoltare la voce dell’Italia che lavora – ha proseguito Cirio – È un problema di normativa nazionale e invece quello dei cinghiali viene visto come un piccolo problema. Cosa aspettano a Roma, che i cinghiali ci entrino in casa e vengano nel nostro letto?“. “La Regione – ha concluso il presidente – ha attivato tutti gli strumenti in suo possesso, ma ci sono troppi vincoli. Serve una riforma nazionale che ci dia i poteri per intervenire, oppure che a livello nazionale le aziende siano tutelate. Non possiamo vedere che ad un agricoltore sia compromesso il raccolto dopo aver lavorato e faticato un anno intero e non è accettabile che venga compromessa la sicurezza delle persone. Oggi la legge non ci permette di tutelare né il lavoro né la vita di chi percorre le nostre strade”. Una versione non condivisa dai 5 stelle. I consiglieri regionali pentastellati sostengono: “Come al solito Cirio usa armi di distrazione di massa per nascondere l’immobilismo della propria Giunta.

La manifestazione di Torino contro i cinghiali

Tra i responsabili dell’emergenza cinghiali vi è, senza dubbio, la Regione Piemonte. Ed i bei discorsi pronunciati davanti alle associazioni di categoria, non cambiano la sostanza delle cose. Cirio parla, ma di fatti concreti nemmeno l’ombra”. Gli stessi rappresentanti della Città Metropolitana di Torino, da anni, sostengono i 5 stelle, “chiedono inascoltati alla Regione di prevedere risorse adeguate per assumere nuovi agenti faunistico – ambientali negli organici della Città Metropolitana e delle Province. Demandare tutto ai cacciatori, non può essere una soluzione. In Consiglio regionale abbiamo sempre chiesto l’assunzione di agenti faunistico ambientali e la sperimentazione di metodi di dissuasione per proteggere le colture e la viabilità prevenendo pericolosi incidenti, come avviene in altre regioni ed in Europa. Tuttavia dalla Giunta Cirio e dalla maggioranza di centrodestra non è arrivato alcun segnale. Al posto di discorsi e sparate ad effetto, servono fatti concreti. E da questa Giunta non ne abbiamo visto neanche mezzo”.