Ecco il comitato degli alluvionati. Albano: “Uno sgarbo al Comune”.

A Pro Gavi hanno aderito 32 persone, presidente è Elena Botta. Il vicesindaco ha parlato di “mancanza di rispetto dei confronti dell'amministrazione comunale” e ha negato ai cittadini la sala della Cri.

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E’ Elena Botta la presidente del comitato Pro Gavi, fondato ieri nel circolo parrocchiale di Gavi fra le vittime dell’ultima alluvione ma il vicesindaco nonchè presidente della Croce Rossa, Nicoletta Albano, ha già dichiarato guerra a questi cittadini prima negando la sala della sede della Croce Rossa, in via Bosio, e poi collegando la creazione del comitato a un presunto “sgarbo” dei confronti del Comune (“Se si parla di alluvione si deve un po’ di rispetto per chi ha lavorato tanto, in primis i geometri e gli operai del Comune”). Nonostante tutto, il comitato è nato lo stesso. Si sono iscritti in 32 mentre i partecipanti all’assemblea pubblica sono stati oltre cinquanta. Nel consiglio, oltre a Elena Botta, figurano Andrea Tosonotti e Giulio Priano come vicepresidenti e Fabio della Monica come consigliere.

La prima assemblea pubblica del comitato

“Questo comitato – ha detto il promotore, Mario Priano – nasce con l’obiettivo comune di salvaguardare gli interessi di chi ha subito danni dall’alluvione e quindi del paese. Vogliamo essere informati su quali siano i progetti previsti per far rinascere Gavi dalla difficile situazione in cui si trova”. Il Comune, nei giorni successivi all’alluvione, ha assegnato in via d’urgenza una serie di interventi sul versante del Forte, con la costruzione di altre barriere a difesa del paese che si aggiungono a quelle previste con i 268 mila euro arrivati a luglio dalla Regione e messi in cantiere dopo il 21 ottobre. “Vogliamo sapere cosa intende fare il Comune con questi progetti – hanno detto i presenti – e se lo faremo tutti insieme avremo più forza. Da parte della Croce Rossa è stata fatta solo della dietrologia sul comitato. Dobbiamo dire no a questo clima semi mafioso che c’è a Gavi”.