L'interno del centro benessere di Fabbrica Curone

Il Comune di Fabbrica Curone evita il default grazie all’accordo stipulato con la Regione sull’utilizzo a scopi sportivi di quello che doveva essere il centro benessere di località Laghizzolo, costato 5 milioni di euro di fondi pubblici e mai avviato. Nel 2008 il cantiere, affidato dal Comune al Consorzio Emiliano Romagnolo (Cer) di Bologna, era stato abbandonato dall’impresa. Cinque anni dopo il contratto era stato rescisso e per dieci anni l’amministrazione comunale ha trattato con la Regione per evitare la restituzione di 1,4 milioni di euro di contributo. Se Torino non avesse ritirato la causa civile per riavere i soldi, il bilancio del Comune sarebbe potuto andare in rosso. Nel 2019 la Provincia aveva pubblicato per conto del Comune un bando da 20 milioni di euro per trasformare l’edificio in una residenza sanitaria ma nessuna impresa si era fatta avanti. Ora l’accordo con la Regione. Dopo la firma del protocollo, ieri, 24 luglio, a Fabbrica Curone, da Torino spiegano: “Il piano sottoscritto in Comune dall’assessore Vittoria Poggio e dal sindaco Roberto Deantoni è un salvataggio vero e proprio: prevede l’impiego di 1.888.000 euro bloccati da 19 anni da un incastro burocratico conseguente al fallimento di alcune aziende all’epoca incaricate di eseguire i lavori, per la realizzazione di campi da tennis e da paddle, di un locale di ristoro oltre ad un punto di informazioni turistiche dedicato agli escursionisti. Il nuovo impianto, secondo quanto previsto dal nuovo programma, dovrà essere consegnato entro la metà del 2024”.