Il cortile del Forte
Una fuga clamorosa quella degli ufficiali italiani che non avevano aderito alla Repubblica sociale, prigionieri dei nazifascisti nel Forte di Gavi, nell’agosto del 1944. Sarà ricordata sabato 28 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, per ricordare gli 80 anni dell’episodio con la “Fuga dei Generali” evento organizzato alle 18 nella Sala Convegni del Forte dalla Direzione Regionale Musei del Piemonte, dall’Associazione Amici del Forte e di Gavi e dalla Società Storica del Novese. Verrà ricostruito il contesto storico di questa evasione avvenuta la notte tra il 24 e il 25 agosto del 1944 “sotto il naso dei tedeschi e dei militari della RSI – spiegano gli Amici del Forte e di Gavi -: una fuga rocambolesca che verrà narrata, passo dopo passo e a più voci, grazie alla sceneggiatura scritta da Luigi Pagliantini sulla base di uno studio realizzato da Daniele Calcagno e Andrea Scotto recentemente pubblicato su “Novinostra”, rivista della Società Storica del Novese”. L’iniziativa – proseguono dall’associazione – è per noi un gradito ritorno all’attività di ricerca storica e di divulgazione rigorosa nei contenuti ma accessibile a tutti nella forma,  che ha già avuto un’anteprima con le visite dello scorso 14 settembre in collaborazione con rievocatori storici secenteschi e settecenteschi: un modo di mettere veramente alla portata di tutte e tutti la lunga e significativa storia di questo sito, ricca di personaggi importanti a livello nazionale, e non solo, e di eventi degni di diventare trama di un film”. Le Giornate Europee del Patrimonio sono una manifestazione ideata dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea per potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le nazioni europee.

Nel Novese partecipa alla manifestazione anche il sito archeologico di Libarna: sabato 28 settembre fino alle 20.30 e domenica 29 settembre, dalle 10 alle 18, si terranno aperture straordinarie per conoscere la città romana fondata nel I secolo a.C., di cui oggi si possono ammirare i resti del teatro, dell’anfiteatro e di alcuni isolati, occupati da abitazioni private, con ambienti disposti attorno ad un cortile porticato centrale, dove sono stati rinvenuti pavimenti in lastre di marmo e un grande mosaico raffigurante il mito di Licurgo e Ambrosia.