Il là lo ha dato Luigi Pagliantini, storico esponente degli Amici del Forte di Gavi, su Facebook, sostenendo come nella foto pubblicata nelle pagine del social network del Polo Museale del Piemonte “c’è la foto della premiazione del Logo del Forte e un commento dove sono citati tutti i coinvolti. Nel “commento” non sono citati gli Amici del Forte e nella foto sono stato tagliato io che invece appaio in tutte. Faccio presente che (in occasione della premiazione del logo, ndr) sono stato “precettato” a sedermi al tavolo come segretario degli Amici e a fare un intervento, tutto per mostrare che il Polo coinvolge il territorio. Visti i risvolti nel social, si vorrebbe sapere se è stata una presa per… o una voluta scelta “politica”. In ogni modo si rimanda al mittente la scelta e la presa…”. Un episodio che fa emergere la difficile convivenza tra l’associazione e l’ente padrone di casa del Forte, in particolare con la gestione avviata dalla neo direttrice Annamaria Aimone, in carica da fine 2016. Il sodalizio, che ha perso qualche pezzo importante nel frattempo proprio a causa delle difficile convivenza, era stato fondato nel 2007 su sollecitazione dell’allora soprintendente Marco Motta e ha organizzato fior di eventi pur tra mille difficoltà e con la scarsa, almeno fino a poco tempo fa, partecipazione del Comune di Gavi. La Aimone ha in progetto di organizzare numerosi eventi nella fortezza, chiamando a raccolta diversi soggetti, anche non locali, come per la scelta del logo.

Il logo del Forte di Gavi

Gli Amici del Forte, come si diceva, non sono stati chiamati a far parte della commissione che ha scelto il “marchio” della fortezza, nominata dal Polo museale. Oltretutto, la bozza considerata vincitrice, disegnata da un architetto di Rovigo, ha destato molti dubbi, come si può leggere sui social network, dove i commenti sono stati decisamente negativi. “Questa esclusione – dice Armando Di Raimondo, uno dei fondatori dell’associazione – ha creato anche un po’ di malumore fra i volontari del nostro sodalizio, da oltre dieci anni impegnati in iniziative culturali al “servizio” del Forte. Volontari che, oltre ad aver organizzato molteplici manifestazioni, si sono anche occupati delle visite guidate. Senza dimenticare le numerose pubblicazioni di cui i soci si sono fatti carico, relative anche all’intera Val Lemme. Inoltre, risulta evidente che il logo prescelto non ha rispettato per intero il dettato del bando in quanto non è riuscito a rappresentare l’identità storica e culturale del Forte di Gavi”.

Figuranti in costume nel Forte di Gavi
Figuranti in costume nel Forte di Gavi

La replica della direttrice non si fa attendere: “Nella commissione c’erano tre rappresentanti del ministero dei Beni culturali e due del Politecnico, quindi dei professionisti, accanto a due esponenti del Comune di Gavi, ente che, con commercianti e pro loco, ha stanziato i 500 euro per il vincitore. Tutte le scelte sono discutibili ma quella presa è stata prettamente tecnica. Per il Forte serve fare squadra e non creare polemiche inutili. Si sta seguendo la linea decisa dal ministero: la fortezza deve essere rilanciata e, lo ricordo, appartiene a tutti”. Intanto, sabato, alle 11, è in programma nella fortezza la presentazione del progetto “Forte di Gavi, Forte di Tutti!“, realizzato grazie alla collaborazione tra il Polo Museale, l’Istituto dei Sordi di Torino e l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Torino e l’Ente Nazionale Sordi, con il contributo della Regione per la realizzazione di un poster sull’accessibilità. È prevista la visita guidata al Forte e per l’occasione sarà garantito un Servizio di interpretariato in lingua dei segni italiana (lis). L’evento è gratuito. Chiunque volesse prenotarsi per il lis può scrivere a [email protected] o a [email protected] o telefonare al numero 011-9676317.