L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2018 di 5 valli, permettendo così alla società di raccolta rifiuti di proseguire nella sua attività ma il cda è rimasto in carica, insieme all’amministratore delegato, nonostante fossero in scadenza. È stata infatti decisa una proroga fino all’approvazione del prossime bilancio di previsione, che si presume possa avvenire entro aprile. I 37 Comuni soci erano tutti presenti. Come si diceva, è stato votato il ripiano dei debiti del bilancio 2018, deliberato con notevole ritardo, con i 7.500 euro che ogni ente verserà nelle case della 5 valli con l’approvazione dei bilanci di previsione. In pochi avevano chiesto il cambio immediato del cda, composto da dalla presidente Marina Paola Persano e dai consiglieri Stefano Guagnini, Giacomo Ponzano e Patrizia Tuis con Angelo Gandini amministratore delegato. Tra questi, il sindaco di Vignole, Giuseppe Teti, che commenta: “E’ stato deciso di lasciare in carica gli attuali amministratori fino all’approvazione del bilancio di previsione di 5 valli. A mio avviso è sbagliato, visti gli errori commessi in passato e le difficoltà che ha incontrato la 5 valli. Oltretutto, non si sa con certezza quando dovrà essere approvato il bilancio. C’è chi ha auspicato entro aprile, ma non si sa. Vaghezza anche sulle possibilità di fare causa all’ex commercialista. E’ stato comunque importante decidere di andare avanti con il progetto di 5 valli”.
Ripianato il debito di 586 mila euro del 2017 e quello del 2018, ora 5 Valli prova quindi a proseguire il suo percorso, iniziato nel 2015 con l’acquisizione della quota appartenente a Gestione Ambiente da parte dei Comuni. Nella seduta del Consiglio del Csr di Novi Ligure, l’11 dicembre scorso, l’ad Angelo Gandini aveva riferito che “la società è reduce da una esperienza negativa, per alcuni costi imprevisti registrati nel 2018. Il periodo negativo è terminato e, grazie a una attenta opera della nuova direzione generale, i risultanti 2019 sono in controtendenza e confortanti. Il futuro è sereno ma presuppone la condivisione di questi esiti da parte di tutti i comuni soci, che dovranno ripianare la perdita 2018 (avvenuta ieri, ndr). La società è in autonomia operativa solo dal 2016, in quanto dalla costituzione era stata affiancata e aveva operato grazie a Gestione Ambiente, titolare all’inizio del 40% della 5 Valli”. Giovanni Chiesa, consigliere del Csr in rappresentanza dell’area 5 valli, ha ricordato che “sono stati fatti, in passato, errori da parte del Csr, quali quello di far giocare un ruolo dominante a Gestione Ambiente nei confronti di 5 Valli, senza che i Comuni facenti parte fossero rappresentati in assemblea, a causa della rappresentanza attribuita alla Comunità Montana”. Il vice presidente del Csr, Enzo Semino, in quella sede ha ammesso che “ci si è spesso concentrati sulle realtà maggiori”.