L’Italia è un Paese ricco di chiese, palazzi, musei opere d’arte famose in tutto il mondo, ma ci sono splendide realtà, disseminate lungo tutto lo Stivale, dove si possono trovare testimonianze di un passato glorioso: sono i piccoli Musei, luoghi che raccontano le storie dei loro abitanti e per questo creano un forte legame tra il territorio, immagini familiari che fanno bene al cuore.
Al mezzanino di Palazzo Spinola si trova il museo della Resistenza e Vita Sociale ‘G.B.Lazagna’ . Il racconto di quei lunghi mesi, che dall’8 settembre del 1943 arrivano al 25 aprile, simbolico giorno della Liberazione dal nazi-fascismo, che anche in queste Valli ha seminato terrore e morte. La Battaglia di Pertuso, quella di Cantalupo, durante la quale morì il partigiano russo Fëdor Poletaev, tutto narrato nei pannelli a fumetto esposti lungo il percorso museale, intervallati, da armi (disarmate), divise ecc.
Nella zona riservata alla “Vita Sociale”. Insieme agli antichi attrezzi di lavoro, agricoli e non, sono esposti oggetti in uso nella quotidianità. Grandi pannelli raccolgono gli album fotografici divisi per momenti; ci sono quelli felici dei battesimi, delle feste e delle vacanze; ci sono le foto dei bambini seduti sui banchi di scuola, o in piedi davanti al portone della scuola con il sorriso un po’ imbarazzato di chi non è avvezzo all’obiettivo della macchina fotografica, ci sono poi i ragazzi cresciuti che partono per il servizio militare, e naturalmente le foto dei matrimoni, che come ogni lieto fine che si rispetti recita: “ E vissero tutti felici e contenti”.
L’appuntamento è per domenica 17 settembre, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Un invito a grandi e piccini a visitare i musei di Palazzo Spinola in occasione della sesta Giornata Nazionale dei Piccoli Musei, istituita proprio per far conoscere queste piccole grandi realtà, Mostrare il vero volto dei piccoli musei, la loro importanza, il loro ruolo e le loro specificità, sono gli obiettivi di questa iniziativa. E questo è reso possibile grazie alle persone che dedicano volontariamente il loro tempo nella cura delle collezioni, e all’organizzazione degli eventi.
A chi interverrà sarà offerto come gesto di accoglienza un prodotto naturale delle api, simbolo della biodiversità, dello stato di salute dell’ambiente incontaminato della Val Borbera.
Foto: Massimo Sorlino