Un’area logistica con pannelli fotovoltaici dopo la bonifica. Lo prevede la proposta della Idromolare, azienda guidata dall’imprenditore Mirko Molare, per la Iciesse di Arquata Scrivia, acquistata dal Fallimento nei mesi scorsi e per la quale manca solo l’atto notarile, sottoscritto entro maggio, come è stato detto nella recente seduta della commissione Ambiente del Comune, convocata dal presidente Edoardo Dellepiane, consigliere comunale di minoranza. L’azienda si farà carico di eliminare l’ultimo tetto in amianto dai capannoni dell’ex stabilimento chimico e intende installare un impianto fotovoltaico con 545 moduli. Lo stesso intende fare per la discarica Iciesse lungo la sponda dello Scrivia, dove sono in programma 954 pannelli. Verranno anche eliminati i rifiuti chimici ancora presenti nei capannoni, oggetto di ordinanze mai rispettate dal Fallimento, e quelli sotterrati, come è stato detto in Commissione dall’architetto Monica Ubaldeschi.
L’attività che verrà esercitata sarà la logistica e per il traffico generato la nuova proprietà punta sulla nuova strada prevista tra le provinciali 144 e la 140, ancora da realizzare, per evitare di transitare in via Roma. Si chiude così la vicenda della Iciesse, fondata nel Dopoguerra come Subalpina. All’inizio degli anni 2000 gli abitanti della zona intentarono una causa penale per via dell’inquinamento generato dalla fabbrica. L’attività si è conclusa nel 2009 e l’area, vista la mancata bonifica, è stata inserita nell’elenco dei siti orfani del ministero dell’Ambiente.
Il sindaco Alberto Basso ha sottolineato le garanzie economiche prestate dalla nuova proprietà per la bonifica e che il nuovo piano regolatore vieta produzioni insalubri e attività a rischio di incidente nel sito.