Chissà che fine avrebbe fatto la petizione sottoscritta da 500 gaviesi su via Mameli se l’amministrazione comunale di Gavi non si fosse “suicidata” a fine gennaio con le dimissioni della maggioranza presentate per volere del vicesindaco, Nicoletta Albano, allo scopo di far decadere il sindaco, Rita Semino. Da lunedì entrerà in vigore l’ordinanza, sottoscritta dal segretario comunale, Rossana Carosio, che fa sua la richiesta dei cittadini di chiudere via Mameli nei fine settimana per far diventare, almeno in quei giorni, il centro storico gaviese vivibile e non più soffocato dal traffico. Il provvedimento, su richiesta di alcuni ristoratori di via Mameli, amplia persino l’orario di pedonalizzazione della strada, chiusa dall’incrocio con vico Portino a piazza Roma dalle 19,30 a mezzanotte del giovedì e del venerdì, il sabato dalle 13 a mezzanotte e la domenica dalle 10 alle 24 a partire da lunedì primo giugno, con deroghe per i residenti con posto auto. In questi orari i proprietari di locali pubblici potranno aprire i dehor nella via, come prevedono le norme del governo per contrastare l’emergenza economica causata dal coronavirus, e la gente passeggiare liberamente senza rischiare di essere investita.

Un evento in via Mameli

Questa parte del paese potrà così letteralmente respirare e attirare visitatori, come merita un centro storico millenario come quello gaviese. La petizione era stata consegnata a settembre dello scorso anno dai promotori, Matteo Gandetto e Lucio Nattino, al Comune. Aveva ottenuto l’adesione del Consorzio tutela del Gavi (“Via Mameli – aveva detto il presidente Roberto Ghio – può accrescere il suo appeal laddove diventi pedonale, soprattutto nel weekend, permettendo agli esercenti di allestire dehors ed esposizioni all’esterno, e ai turisti di passeggiare serenamente in centro”), e dell’associazione Esercenti gaviesi: in un’assemblea dei soci aveva approvato un documento di sostegno alla petizione votato da 32 associati, con 3 contrari, un astenuto e quattro iscritti che avevano preferito uscire al momento del voto.

Traffico in via Mameli

A ottobre, però, l’allora vicesindaco Albano aveva detto a chiare lettere: “La petizione è severa e restrittiva per quanto riguarda gli orari di chiusura tant’è vero che circa un mese fa la quasi totalità degli esercenti di via Mameli ha presentato autonomamente la propria sottoscrizione al Comune, di segno diametralmente opposto”. Curiosamente, quella petizione non è mai stata resa pubblica, né dai presunti promotori né dalla precedente amministrazione comunale, che l’ha negata ai consiglieri di opposizione con la scusa della privacy. Probabilmente non è mai stata neppure registrata al protocollo del Comune. Il commissario prefettizio, Maria Clara Callegari ha così sentito le parti in causa e la Provincia, titolare della strada, e ha poi fatto emanare l’ordinanza, che resterà in vigore fino al 31 ottobre.