Questo è uno dei luoghi della memoria più importanti in Italia, fratello di Marzabotto, uniti dalla ricorrenza degli 80 anni”. È stata Valentina Cuppi, sindaco del Comune in provincia di Bologna dove nel 1944 i nazifascisti uccisero 760 civili, l’oratrice ufficiale della cerimonia che si è tenuta nel sacrario partigiano di Capanne di Marcarolo. Il rastrellamento della Pasqua di 80 anni fa fu ordito con il sostegno fondamentale dei fascisti locali che raccolsero informazioni grazie alle loro spie sul territorio ed eseguito dall’esercito nazista. Nelle lapidi della Benedicta, infatti, si legge che a compiere la strage dei ragazzi furono anche i fascisti: “E’ giusto – ha detto Cuppi – che questo venga ricordato.

Valentina Cuppi (al centro)

Parlare di “stragi naziste” è un falso storico poiché il fascismo ha generato il nazismo e portato gli italiano a uccidersi a vicenda. Eppure, in occasione degli 80 anni delle Fosse Ardeatine, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha volontariamente citato il fascismo fra i responsabili della strage e si continuano a vedere pellegrinaggi a Predappio sulla tomba di Mussolini quando i partiti neofascisti e neonazisti devono essere sciolti”. Secondo il sindaco di Marzabotto, la Benedicta resta un luogo della memoria poiché “viene tenuto vivo con tante iniziative, come il vostro centro di documentazione. Non basta infatti una lapide se non si tiene viva la memoria continuamente”