Il “parco” delle orchidee sarà gestito dall’Appennino Piemontese.

L’area tra Rigoroso e il Lemme verrà affidata all’ente di Bosio. A Carrosio da quasi due anni senza risposta l’interrogazione della minoranza sulla distruzione di un calanco vicino a Sottovalle.

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L'orchidea Himantoglossum adriaticum

Il sito Natura 2000 “Calanchi di Rigoroso, Sottovalle e Carrosio”, istituito a febbraio dall’Unione europea tra i Comuni di Arquata Scrivia e Carrosio per proteggere in particolare alcune specie di orchidee, sarà gestito dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese. L’area, che ha una superficie di 546 ettari tra il Lemme e Rigoroso, tutelerà specie come il Barbone adriatico, chiamato Himantoglossum adriaticum dai botanici, orchidea inizialmente individuata sulle sponde dell’Adriatico ma poi scoperto anche nelle zone alpine e in Liguria. Accanto alle orchidee il sito proteggerà anche venti piante oltre ad animali che l’Europa già tutela, tra cui il succiacapre, i gamberi di fiume e una serie di invertebrati. Il Consiglio dell’Appennino Piemontese ha risposto positivamente alla richiesta della Regione di farsi carico del sito poiché esso risulta “limitrofo e territorialmente affine alle caratteristiche delle Aree protette dell’Appennino piemontese”. Il Consiglio ha anche auspicato “da parte della Regione un effettivo impegno nel trasferimento di maggiori risorse umane ed economiche utili ad adempiere correttamente e proficuamente a tale nuovo impegno”. Nel sito “Calanchi di Rigoroso, Sottovalle e Carrosio” si può tagliare la legna, andare per funghi e castagne e a caccia, ma devono essere utilizzati pallini d’acciaio anziché di piombo.

I lavori sul calanco a Sottovalle, nel territorio di Carrosio
I lavori sul calanco a Sottovalle, nel territorio di Carrosio, nell’estate del 2017.

A Carrosio, dove il Comune si era inizialmente opposto all’istituzione del sito, l’opposizione attende dal 2017 una risposta allo spianamento di un calanco vicino all’azienda agricola Costa delle vigne, proprietà della famiglia del vicesindaco Emanuele Persegona. Nell’estate di due anni fa le ruspe distrussero il calanco per piantare un vigneto a ridosso del sito di importanza comunitaria, intervento poi fermato. La minoranza aveva chiesto chiarimenti all’amministrazione comunale dopo che in Consiglio comunale il sindaco Valerio Cassano aveva fornito rassicurazioni sulla regolarità dei lavori. Il primo cittadino aveva poi scritto che la risposta toccava al tecnico dell’Unione montana Vallemme, Francesco Bisignano, che non si è mai fatto sentire, nonostante successivamente Cassano abbia risposto a un sollecito assicurando una risposta sarebbe arrivata “quanto prima”. I Consiglieri di opposizione hanno quindi nuovamente sollecitato il sindaco, ricordando che “le autorizzazioni edilizie di competenza” portano la firma del primo cittadino, “in quella data il responsabile oltre che politico anche tecnico per il rilascio di quelle autorizzazioni”.