RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Non è mia abitudine o natura tentare di apparire a tutti i costi sui giornali e sui
media in genere, per qualsivoglia motivo. Evito di rispondere alle evidenti
provocazioni che vengono fatte nei confronti del mio Comune e della mia
Amministrazione, perché ritengo sia parecchio sciocco alimentare dicerie ed attacchi
infondati.
Si arriva però ad un punto oltre al quale, sulla propria natura, prevalgono le
necessità di chiarezza, correttezza, trasparenza e rispetto, tanto come Sindaco, nei
confronti dei miei Cittadini, quanto come persona nei confronti di chi tanto ha fatto
per questa Comunità ed oggi viene ingiustamente ed inspiegabilmente attaccato a
fronte di, non si capisce bene, quali interessi.
La vicenda alla quale faccio riferimento è ovviamente quella che riguarda il mio
attuale Vice Sindaco, Franco Ravera, comparsa più volte sulle testate locali, dallo
scorso giugno ad oggi, ad opera di alcune delle minoranze dei Comuni afferenti
all’Unione Montana dal Tobbio al Colma.
Si accusa Ravera di cercare stratagemmi per continuare a ricoprire cariche pubbliche,
quando invece aveva dichiarato di non volerlo più fare.
Si accusa l’Amministrazione che rappresento di non vigilare sulla legalità.
Si accusa Ravera di curare chissà quali interessi personali.
È giunto il momento di fare un po’ di chiarezza su come stanno veramente le cose e
cercherò di farlo nel modo più sintetico e schematico possibile.
Vorrei iniziare dalla Presidenza della Comuni Riuniti Belforte Monferrato S.r.l.,
società in house fondata da questo Comune, che oggi ne è il socio maggioritario, nel
dicembre 2005 e che da allora ad oggi, di anno in anno, è arrivata a contare 12
comuni soci.
Lo scopo, quello di tutelare l’acqua come bene pubblico, prima ancora che in Italia il
problema venisse alla ribalta, è sempre stato il solo ed unico obiettivo di Ravera, che
da allora occupa la tanto nominata “poltrona” di Presidente a titolo
COMPLETAMENTE gratuito. In parole povere, migliaia di responsabilità sulla propria
pelle a costo zero per la società e solo ed unicamente a favore del bene comune.
Difficile affermare che lui non voglia mollare la poltrona, sarebbe meglio domandarsi
chi altro sarebbe disposto a prendersela alle sue stesse condizioni. Tanto, che molti
amministratori dei comuni soci ed i dipendenti stessi della società, lo hanno
praticamente implorato di restare per salvaguardare quanto lui stesso aveva creato.
Ma tali richieste non gli sono pervenute soltanto in relazione alla società: anche
dipendenti ed amministratori del Comune, ben consapevoli della sua dedizione al
paese di Belforte Monferrato, delle sue capacità pratiche ed amministrative, del suo
essere super partes rispetto alla politica tradizionale, lo hanno pregato di non
lasciare le gestioni che con competenza aveva portato avanti in questi ultimi 20 anni,
perlomeno fino a quando non fosse stato possibile individuare un suo altrettanto
valido sostituto, ben consapevoli di quanto sarebbe stato difficile portare avanti
l’azione comunale, in particolare nell’ambito delle opere pubbliche, in assenza della
sua guida.
Infine l’Unione Montana dal Tobbio al Colma, alla cui costituzione ha contribuito
pesantemente, non risparmiandosi mai un giorno affinché tutte le amministrazioni
coinvolte rimanessero coese. Anche qui, più di un amministratore, fra quelli
ricandidati alle elezioni amministrative dello scorso giugno, chiedevano a gran voce
che Ravera non lasciasse questo ruolo che oserei definire quasi “diplomatico” in
seno all’Unione stessa.
Tutti, ribadisco tutti, incarichi ricoperti senza alcun riconoscimento economico, anzi,
spesso a scapito della propria attività lavorativa e della propria tranquillità personale.
Proprio da qui e da tutte le complicazioni legislative è sorto il desiderio di appurare
se davvero si poteva chiedere a Ravera di restare in seno a queste realtà in un
regime di assoluta legalità. Io, il mio Comune, i miei dipendenti, la Società ed i suoi
dipendenti, ci stavamo letteralmente contendendo un uomo che già era molto
stanco di tutto questo carico sulle proprie spalle, che sarebbe stato ben felice di
poter lasciare, tormentato però contemporaneamente dalla coscienza verso tutte
queste richieste e tutte le opere intraprese in questi anni, e che mai avrebbe
accettato alcun incarico se almeno questo non fosse stato perfettamente lecito. Le
rassicurazioni avute da uno dei più prestigiosi studi legali della nostra provincia,
specializzato in diritto amministrativo, lo hanno infine convinto ad accettare gli
incarichi che ad oggi gli sono stati confermati o conferiti, nelle formule che la legge
consentiva. Ad eccezione dell’Unione Montana, dove mi è doveroso specificare, che
sebbene Ravera sia stato nominato come Assessore esterno, lo stesso non ha ancora
accettato formalmente la carica, proprio in virtù dello stupore nel sentirsi contestato
da persone che nemmeno ha mai conosciuto di persona, tralasciando tutto il resto.
Concludo dicendo che in un regime democratico è perfettamente lecito che
qualsivoglia coalizione politica o apolitica si candidi alle elezioni comunali ma questo
dovrebbe avere solo ed unicamente scopi costruttivi. Al contrario, l’atteggiamento
cavilloso e le continue richieste di documentazione anche risalente a 15 anni fa che i
nostri uffici continuano a ricevere da mesi, sembrano finalizzati ad ostacolare il
lavoro. Si rileva soltanto la completa mancanza di cooperazione e di proposte
costruttive e migliorative per il territorio.
Nadia Incerpi,
sindaco di Belforte Monferrato