La speranza è che non finisca come l’ultima volta che qualcuno ha toccato in maniera pesante il versante del monte Tobbio. Nel 2004 la strada provinciale 165 per Capanne di Marcarolo (Bosio), tra il valico degli Eremiti e il guado sul Gorzente, rimase chiusa per mesi per una frana, causata però dall’uomo. Qualcuno segnalò la presenza di rocce che avrebbero potuto cadere sulla strada e per questo la Provincia decise di far saltare i massi con l’esplosivo. Il risultato fu che tutto il versante finì sulla provinciale, isolando Capanne verso Bosio e Voltaggio per lungo tempo. Ora le conseguenze non potranno essere dello stesso tenore ma la scena sembra essere la stessa. Lo scorso anno, prima a febbraio e poi a settembre, i carabinieri forestali e poi la Regione segnalarono al Comune e al Parco Capanne la presenza di un masso che si può dire da sempre incombe sul primo laghetto del Gorzente a monte del guado, non lontano dalla Baita. Nella relazione della Forestale si parla di “una rilevante formazione rocciosa, dal peso di decine di tonnellate, che si presenta inclinata verso valle e sulla quale, a monte, grava una rilevante quantità di materiale roccioso disgregato, in scivolamento e in spinta sul torrione roccioso stesso.

Il tratto della Provinciale 165 sul quale nel 2004 fini la frana provocata dalla rimozione di un masso

La base della formazione rocciosa si presenta a prima vista instabile, con rilevante erosione al piede e infiltrazioni di acqua nello stesso”, il tutto sul laghetto, molto frequentato in estate. Il Comune ha quindi chiesto alla Regione un sopralluogo sul posto, avvenuto a dicembre, che ha confermato il pericolo per la pubblica incolumità. Da qui l’ordinanza firmata dal sindaco Stefano Persano, con la quale si vieta l’accesso al laghetto. La zona è stata transennata con un nastro rosso e cartelli che indicano il pericolo di crolli, in attesa dell’intervento grazie al quale il masso verrà rimosso. Dal Comune assicurano che l’operazione avverrà al più presto: “Stiamo valutando – dicono dal municipio – come rimuovere il masso, se con uno scavatore o con l’esplosivo. Si cercherà la soluzione meno invasiva, essendo l’area all’interno del Parco. Il tutto avverrà senz’altro prima dell’estate”. “Quel masso – dice chi frequenta il laghetto – è lì dal Neolitico ed è una vera e propria scultura naturale. Speriamo che stavolta non succeda come quindici anni fa”.