“Gli aumenti per il 2021, se ci saranno, saranno contenuti, nell’ordine di 5-8 euro per famiglia e in alcuni casi arriveranno anche delle diminuzioni”. Il Consiglio comunale di Gavi ha approvato il piano economico finanziario della raccolta rifiuti, proposto da Gestione Ambiente con l’avvio del porta a porta spinto ormai su tutto il territorio comunale. Il 12 luglio il servizio è infatti partito anche nel centro storico. L’immediata conseguenza positiva è stata l’eliminazione dei bidoni stradali con annessi cumuli di rifiuti. Il piano contiene le tariffe e le agevolazioni Covid per le imprese. Il vicesindaco, Valerio Alfonso, ha spiegato: “Dobbiamo dire grazie ai cittadini, in particolare chi abita nel centro storico, senz’altro i più penalizzati. A oggi il sistema è partito, non ci sono stati grossi abbandoni di rifiuti, a parte qualche maleducato che arriva dai paesi vicini. Possiamo dire addio allo scempio che si vedeva nel centro storico, non più tollerabile per un Comune turistico”.
In difficoltà, ha detto ancora il vicesindaco, anche i villeggianti e i turisti: “Non essendo residenti e non potendo quindi rispettare il calendario della raccolta rifiuti, stanno avendo qualche problema ma sarà attivato di fronte alla piscina un ecopunto da utilizzare tramite tessera per portare i rifiuti per coloro che, per esempio, la domenica tornano a casa dopo il fine settimana. La zona sarà tenuta sotto controllo dalle telecamere”. Per quanto riguarda le tariffe, Alfonso ha ricordato che il criterio applicato “chi più produce rifiuti più paga. Le tariffe non sono più presunte ma calcolate su dati oggettivi e le simulazioni prevedono aumenti al massimo tra 5 e 8 euro, per alcuni ci saranno addirittura delle diminuzioni rispetto a oggi. Le attività produttive avranno invece delle agevolazioni per via della pandemia. Infine, l’aggravio dei costi per il servizio sarà compensato dalla riduzione dei rifiuti indifferenziati da conferire in discarica”. La prima bolletta arriverà entro il 15 settembre, mentre il saldo sarà da pagare entro il 15 novembre. Il consigliere di minoranza Enrico Gualco ha sostenuto che “i rifiuti ammassati nei cassonetti prima della loro eliminazione venivano abbandonati da cittadini di Carrosio e Bosio, li ho visto con i miei occhi in via Garibaldi”.
QUANDO ALBANO & C DICEVANO: IMPOSSIBILE IL PORTA A PORTA A GAVI. Nell’autunno del 2019 la precedente amministrazione comunale inviava una lettera al Consorzio servizio rifiuti (Csr) di Novi Ligure, con la quale chiedeva (e otteneva) l’ennesima proroga all’avvio del porta a porta spinto. Gli amministratori gaviesi dell’epoca riproponeva gli stessi motivi utilizzati nei vent’anni precedenti: “L’impianto urbanistico del paese, con strade molto strette, unico sul territorio, non permette ai mezzi di effettuare la raccolta domiciliare”, tesi già smentita in passato dal Csr. A complicare la situazione, a detta del Comune, anche il fatto che in estate la popolazione cresce di circa 2 mila persone e la presenza delle frazioni e delle località. Con questa politica, Gavi, prima del 2009, ha pagato circa 100 mila euro di multe. Gavi è stato l’ultimo paese del Novese ad avviare il porta a porta.