Nel giugno dello scorso anno erano arrivati gli avvisi di garanzia e, per Rocchino Muliere, sindaco Pd di Novi Ligure, ora la campagna elettorale novese potrebbe essere molto travagliata a causa della conclusione delle indagini sull’uso dei fondi pubblici da parte dei gruppi consiliari del Consiglio regionale tra il 2008 e il 2010, quando Muliere era capogruppo del Pd e a palazzo Lascaris il presidente era Mercedes Bresso, a capo di una giunta di centrosinistra. L’atto è stato notificato nei giorni scorsi. Mentre per altri diciassette consiglieri e ex consiglieri, tra cui Alberto Cirio, oggi eurodeputato di Forza Italia e possibile candidato del centrodestra per la Regione, è caduta ogni accusa, per Muliere pesa il suo ruolo di capogruppo, in base al quale avrebbe dovuto vigilare sull’uso dei fondi utilizzati  dai colleghi del suo gruppo. Ora, come tutti gli altri indagati, ha tempo venti giorni per presentare memorie o per indicare nuovi testimoni.

 

Il Consiglio regionale

I magistrati valuteranno per chi chiedere il rinvio a giudizio, decisione che spetterà al giudice. Nel caso in cui Muliere venga mandato a processo e venga rieletto sindaco a Novi, si ritroverà a governare da imputato con la spada di Damocle della legge Severino, che potrebbe costringerlo a dimettersi in caso di condanna superiore a due anni. Muliere è già uscito pulito dalla precedente indagine nella quale era coinvolto per l’uso dei rimborsi personali. Il sindaco ha convocato una conferenza stampa per domani alle 11 in municipio.

In serata con una dichiarazione il sindaco Rocchino Muliere ha spiegato: “Nella giornata di oggi ho ricevuto la comunicazione dalla Procura di Torino della conclusione delle indagini in riferimento all’utilizzo dei fondi dei Gruppi regionali relativi al 2008 – 2009 – 2010, in modo particolare in qualità di Capogruppo, ruolo che ho svolto dal 2005 al 2010. La conclusione delle indagini prevede ora un periodo entro il quale (20 gg.) potrò presentare altre memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere di essere sentito dal Pubblico Ministero. Nel confermare la mia piena fiducia nel lavoro della Magistratura, voglio ribadire che non ho mai utilizzato il mio ruolo di Consigliere regionale a scopo di arricchimento personale.  Nei prossimi giorni incontrerò la coalizione per compiere le dovute valutazioni in vista degli appuntamenti politici di fine legislatura e della campagna elettorale per il voto amministrativo. In questo periodo, come ho sempre fatto, non farò mancare il mio massimo impegno per affrontare i problemi della città”.