I resti della passerella vicino alla cascata del Neirone

No alla rimozione dei resti delle passerelle sul Neirone. Lo dice Mario Traverso, una delle memorie storiche di Gavi. Il Comune è inserito nel progetto della Provincia che prevede, con 600 mila euro complessivi già finanziati, interventi di carattere ambientale a Basaluzzo, Francavilla Bisio, San Cristoforo, Pasturana, Carrosio e Gavi, lungo il Lemme e due suoi affluenti, il Riasco e il Neirone. Lungo quest’ultimo è prevista la rimozione delle ex passerelle pedonali su tutto il corso, da Pratolungo fino a Gavi. Le due presenti alle spalle della collina del Forte, all’interno della Riserva naturale del Neirone, sono stati gravemente danneggiate dall’alluvione del 2014 e mai più ripristinate, soprattutto per i costi molto elevati. Pochi anni fa il Comune ha ottenuto 80 mila euro di fondi europei dal Gal Giarolo per migliorare il sentiero del Neirone. Sono state realizzati, tra l’altro, due passaggi in pietra nell’alveo del corso dell’acqua proprio in corrispondenza di quel che resta delle passerelle, “passaggi – dice Traverso – che vengono però sommersi dall’acqua non appena piove e quindi sono del tutto inutili in queste situazioni. Le passerelle devono essere ripristinate e non rimosse: sono state costruite dall’imprenditore Morasso un secolo fa per la riserva di caccia che ottenne in gestione in quella zona dopo aver aperto al fabbrica di calze nella ex caserme. Quelle passerelle sono servite anche ai contadini che possedevano i terreni nella valle del Neirone, piccoli appezzamenti di proprietà o in affitto tenuti su da muretti in pietra costruiti a secco, in parte ancora esistenti. E’ impensabile – conclude – rimuoverle: sono un pezzo di storia”.