Da un mese i ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Istruzione devono rispondere a un’interrogazione presentata dai parlamentari 5 stelle sul mancato pagamento degli stipendi al personale scolastico assunto a settembre nell’ambito dell’emergenza Covid. Migliaia di persone in Italia e centinaia nella sola provincia di Alessandria da mesi non vedono un soldo e i sindacati hanno già portato il problema al tavolo del prefetto e annunciato per il 4 febbraio un flash mob davanti al provveditorato agli studi di Alessandria. L’interrogazione è firmata da dieci parlamentari, tra cui la senatrice alessandrina Susy Matrisciano, e ricorda che il 18 novembre 2020 “il Ministero dell’istruzione ha autorizzato con la massima urgenza i ratei stipendiali entro e non oltre le ore 18 del 23 novembre 2020; dalla citata autorizzazione, si evince chiaramente che “le scuole potranno pertanto autorizzare i ratei stipendiali in base alle code di lavorazione che il sistema Gestione Contratti ha accumulato. Ne segue che la visualizzazione delle rate da autorizzare da parte delle singole istituzioni scolastiche avverrà in modo progressivo sulla base dell’elaborazione informatica dei ratei predetti”.

Il ministro Gualtieri

Qualcosa è però andato storto: come scrivono i parlamentari, “sul sito ufficiale del Ministero dell’economia e delle finanze si legge a chiare lettere che sono stati 58 mila i ratei di contratto elaborati pervenuti al sistema “NoiPA” e per i quali si è provveduto con esito positivo alla verifica dell’assegnazione delle risorse sul sistema della Ragioneria generale dello Stato con conseguente pagamento stimato per il 23 dicembre”. Al 29 dicembre, giorno della presentazione dell’interrogazione, e ancora fino a questi giorni, “a tale personale assunto come “organico Covid” non è ancora stato accreditato lo stipendio pur lavorando da settembre con contratto regolare a tempo pieno. Tale situazione ha inevitabilmente generato numerosi disagi ai singoli lavoratori ed alle loro famiglie, che non possono far fronte neppure alle ordinarie spese di gestione familiare”. L’interrogazione chiedeva cosa intendano fare i ministri per tutelare i lavoratori provvedendo al pagamento degli stipendi. All’inizio della settimana sembrava che gli stipendi fossero finalmente in arrivo. Lunedì 25 gennaio era infatti in programma una nuova emissione straordinaria dei fondi dopo che nei giorni precedenti alcuni dipendenti scolastici avevano ricevuto l’autorizzazione al pagamento dei ratei arretrati. Di soldi, però, non ne sarebbero arrivati.