Un sito web, guide cartacee, formazione di operatori turistici. Il progetto “Terre del Gavi”, promosso dal Consorzio Tutela del Gavi, da Libarna Arteventi, dagli Amici di Gavi e del Forte e dall’Arcangelo, punta sul turismo culturale, enogastronomico e outdoor per lo sviluppo economico dell’area Sud Orientale della Provincia. “Gli obiettivi del progetto sono chiari – dicono i promotori -. Mettere a frutto la nostra esperienza in ambito di accoglienza e valorizzazione e coinvolgere attivamente enti, Comuni e associazioni come il Distretto del Novese, l’Associazione Oltregiogo, le Aree Protette dell’Appennino Piemontese per dare – tutti insieme – maggiore visibilità e fruibilità a questo territorio a favore di una nuova crescita economica e di una migliore qualità di vita per chi questi luoghi li abita”.


Il riferimento sono le ricerche condotte nel 2017 con il Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria, per il Rapporto Nazionale del Premio Gavi La Buona Italia “Wine Food&Art + Tourism”, e nel 2020 con il MET Bocconi per “Enoturismo: i consorzi del vino e il territorio”, che hanno fatto emergere i punti forza e di debolezza del territorio della denominazione. Partendo da qui gli obiettivi sono molteplici: dalla costruzione di un sito internet turistico e integrato, con notizie sui Comuni, informazioni sui siti da visitare, sulla ricezione, sui prodotti tipici e i vini ed i percorsi trekking/bike/natura, alla realizzazione di guide cartacee per scoprire le esperienze del territorio. Inoltre, la formazione degli operatori locali del settore per una migliore accoglienza del turista.


I gioielli storico architettonici del territorio sono ovviamente Libarna antica, per la quale “Terre del Gavi” pensa a un Hortus didattico; il Forte di Gavi, nel quale si potrebbe avviare la sistemazione del vigneto storico; e la Pinacoteca di Voltaggio, per la quale si possono creare audioguide in italiano e inglese. I promotori del progetto puntano a “trasformare questa area in una destinazione turistica, con servizi e prodotti in grado di rispondere a determinate motivazioni di viaggio e offrire un valore aggiunto che affascini e conquisti i turisti. Per questa ragione si rendono disponibili a giocare di squadra e individuare altri soggetti con i quali condividere questo importante obiettivo di sviluppo territoriale”. L’obiettivo è intercettare anche i fondi del Terzo valico, i 49 milioni che arriveranno grazie al Patto per il territorio firmato dagli undici Comuni interessati da cantieri e viabilità della Grande opera.