Soltanto due settimane fa i sindacati avevano chiesto maggiore sicurezza nei cantieri del Terzo valico al commissario di governo, Calogero Mauceri, a Rfi e a Cociv dopo il gravissimo incidente avvenuto nel tunnel di Castagnola e un altro episodio simile a Genova. Ieri, 12 aprile, a Voltaggio, nel cantiere Val Lemme, un operaio di un’impresa sub appaltatrice è stato vittima dell’ennesimo infortunio nei lavori dell’alta capacità. L’uomo, secondo una delle versioni fornite dai sindacati, è stato colpito al capo da un tubo metallico. Il casco da cantiere gli avrebbe evitato conseguenze peggiori. Secondo un’altra versione, il tubo ha colpito l’operaio al volto, tra il naso e la fronte. Il 118 ha poi fatto sapere che il ferito è stato trasportato con l’ambulanza nell’ospedale di Novi in codice giallo mentre nel cantiere sono arrivati anche i carabinieri.

Il cantiere del Terzo valico di Voltaggio alla fine del 2013
Il cantiere del Terzo valico di Voltaggio

Le conseguenze non sono quindi gravi ma resta il problema dell’ormai lunga sequenza di incidenti. Dopo l’incontro con i sindacati, Mauceri aveva dichiarato: “Tolleranza zero, la priorità è la sicurezza dei lavoratori: abbiamo messo in campo diverse iniziative e le potenzieremo, come il servizio dedicato di emergenza sanitaria, la formazione per lavoratori in quota. Inoltre, rafforzeremo i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e saranno istituite delle commissioni d’indagine in caso di infortuni”. Fra le richieste avanzate dai sindacati, “l’impiego di un badge elettronico per i tremila lavoratori che operano nei 37 cantieri del Terzo Valico e del Nodo di Genova per controllare che ogni turno non superi le otto ore”.