Realizzare un “primo lotto” dell’archivio digitale delle Benedicta era l’obiettivo principale del progetto che ha ottenuto il finanziamento previsto dal bando “Storia e memoria” della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, per l’anno 2022. Nell’archivio digitale saranno raccolte diverse tipologie di fonti: testimonianze orali o videoregistrate, documenti scritti, pubblicazioni, fotografie, filmati e ogni altro materiale inerente gli episodi che hanno coinvolto il territorio di Capanne di Marcarolo e l’area compresa tra il Genovesato e il sud della Provincia di Alessandria, in particolare durante la Seconda guerra mondiale e con una specifica attenzione rivolta al rastrellamento messo in atto dalle truppe tedesche e fasciste durante la settimana di Pasqua del 1944, culminato nella la più grande strage di partigiani della storia della Resistenza italiana. Per sua natura, l’archivio digitale costituisce un work in progress al quale è difficile, se non impossibile, imporre una data di conclusione. Questo sia per una ragione concreta, legata al punto di partenza, sia per gli obiettivi stessi del lavoro che l’Associazione “Memoria della Benedicta” si propone. La ragione concreta risiede nelle caratteristiche del materiale oggi disponibile, collocato attualmente in luoghi diversi che connesso attraverso una piattaforma comune può indicare nuovi percorsi di approfondimento e studio.

Don Armano, a sinistra, alla Benedicta, insieme a Don Luigi Ciotti.

Si tratta di carte, di oggetti, di testimonianze, depositate presso gli istituti storici della Resistenza o presso altre istituzioni culturali. Altri, anche di più recente acquisizione, sono già ora direttamente nella disponibilità dell’Associazione “Memoria della Benedicta”. Gli obiettivi di lavoro, tuttavia, prevedono anche il progressivo recupero la messa in disponibilità per la consultazione di quelle fonti e di quei documenti che sono, invece, rimaste sempre in un ambito privato, e perciò risultano più difficili da recuperare ad una memoria pubblica. “La realizzazione dell’archivio digitale – afferma il Presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, Daniele Borioli – risponde a tre principali obiettivi: la raccolta, conservazione e manutenzione della memoria, e delle fonti in cui essa si addensa, mediante le più aggiornate tecnologie e metodologie; l’espansione delle potenzialità di conoscenza storica che le fonti collocate nell’archivio digitale possono aprire a un pubblico più vasto, fatto non solo di ricercatori e specialisti ma anche di studenti e comuni cittadini; l’interazione tra la piattaforma dell’archivio digitale e altri repertori collocati in archivi digitali gestiti da altre istituzioni culturali e di ricerca.

I partecipanti a una delle commemorazioni della Benedicta degli anni scorsi
I partecipanti a una delle commemorazioni della Benedicta degli anni scorsi

Grazie al finanziamento ottenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, siamo riusciti a muovere il primo passo di impostazione del progetto”. “Promemoria” ha curato la digitalizzazione di un primo gruppo di fonti, che sono il cuore del “Fondo Armano”, costituito da circa cinquanta interviste inedite a testimoni diretti della strage, delle quali è in corso in questi giorni la pubblicazione sul sito e sul caveau digitale. Un lavoro iniziato da questo generoso e prezioso lascito di don Giampiero Armano, che oltre alla rilevanza storiografica assume anche un particolare valore morale, quale testimonianza dell’impegno infaticabile e originale che egli dedicò alla vicenda della Benedicta e, al tempo stesso, al complicato lavoro di dialogo con i testimoni rimasti e con quanti erano in grado di fornire nuove informazioni. Il risultato finale sarà un sito web sul quale saranno consultabili gli archivi della Benedicta; esso sarà corredato di strumenti interattivi adatti al coinvolgimento di pubblici anche non specialistici. Il sito consentirà anche di creare itinerari e percorsi tematici sempre aggiornati, e sarà il veicolo di informazione sul lavoro e sulle iniziative dell’Associazione “Memoria della Benedicta”.