Sul territorio provinciale ci sono già adesso oltre 110 impianti, pari a più di 300 MW di potenza e a più di 700 ettari occupati. Senza contare i progetti in fase autorizzativa. Il fotovoltaico, spesso mascherato dall’agrivoltaico, si sta mangiando i terreni agricoli della pianura e inizia anche a estendersi verso la collina e l’Appennino. L’allarme è stato lanciato dal Consiglio provinciale con una mozione approvata all’unanimità che tiene comunque conto della necessità della transizione energetica ma esprime timori sulla proliferazione del fotovoltaico in aree agricole. Ci sono Comuni dove la presenza dei pannelli inizia a incidere pesantemente: a Frugarolo sono occupati 40 ettari corrispondenti all’1,47% del territorio; a Novi Ligure 46 ettari corrispondenti allo 0,8% del territorio. Percentuale che sale al 2.1% a Pozzolo Formigaro con 77 ettari occupati. A Sezzadio, i pannelli sono già installati su 23 ettari (0,5% del territorio) ma ci sono così tante richieste di installazione che, se autorizzate, porterebbero al 10% del territorio comunale coperto dai pannelli. La mozione del Consiglio provinciale ricorda che “dalla Strategia dell’Ue per il suolo per il 2030 si evince che «il suolo contiene oltre il 25% della biodiversità totale del pianeta ed è alla base delle catene alimentari che sfamano l’umanità», che rappresenta «il più grande deposito di carbonio del pianeta», che ha la «capacità di assorbire acqua come una spugna e ridurre il rischio di allagamenti e siccità», e che in definitiva il suolo è «un alleato indispensabile nella lotta per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici»”. Il documento approvato a palazzo Ghilini ricorda inoltre: “Installare a terra pannelli fotovoltaici significa comunque peggiorare la fertilità dei suoli. Il consumo del suolo costituisce effettivamente una problematica sentita a livello locale in quanto non esistono a livello normativo vincoli o verifiche da effettuarsi in fase istruttoria finalizzati alla tutela delle aree già notevolmente impattate dalla presenza di impianti fotovoltaici o di altre opere significative”. Inoltre, “la normativa esistente si dirige verso una sempre più ampia liberalizzazione dell’installazione di impianti fotovoltaici che comporta una sempre maggiore velocizzazione delle istruttorie a scapito delle verifiche necessarie delle opportune valutazioni di merito”. La mozione chiede che “nell’ambito della pianificazione energetica siano valutati fattori quali il consumo del suolo e il cumulo di interventi finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili con altri interventi che generano una pressione sul territorio”. Il documento è stato trasmesso alla Regione e al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.