“Non muoio neanche se mi ammazzano”. L’ironia di Guareschi rinchiuso nei lager nazisti.

Alle 17 di oggi, giovedì 25 gennaio nella Biblioteca di Serravalle Scrivia.

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La Biblioteca comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia ospita oggi, giovedì 25 gennaio, alle 17.00, il reading sulla me-moria “Non muoio neanche se mi ammazzano”.

I brani tratti da: “Il grande diario, Diario clandestino” e “La favola di Natale” di Giovannino Guareschi sono i testi scelti da Allegra de Mandato che saranno letti da Emanuele Arrigazzi.

Giovannino Guareschi quasi tutti lo conosciamo grazie a Don Camillo e Peppone, pochi sanno che fu imprigionato ne campi di concentramento nazizti all’indomani dell’8 settembre per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale e combattere per il reich. Scrisse due diari, uno “piccolo e uno “grande, come raccontò lui stesso, sugli anni di prigionia. Entriamo con i suoi scritti nei lager nazisti in Polonia e Germania, dove fu rinchiuso fino alla liberazione nella primavera del ‘45. Un’infernale ‘attraversata nel deserto del nazismo’ fatta di sporcizia, fame, freddo, maltrattamenti, umiliazioni. Da Brameworde (Germania) e Sandbostel a Czestkowa (Polonia) passando per Beniaminowo e poi ancora sul suolo germanico a Sandostel, Wietzendorf, Bergen. In questo beffardo ‘girotondo’ tra lager, Giovannino incontrò migliaia di giovani soldati e padri di famiglia come lui, molti dei quali già lo conoscevano per i suoi scritti umoristici sul “Bertoldo”. Un racconto “dall’interno”, di uno scrittore che durante quest’esperienza scrisse appunti su un taccuino di tutto l’orrore che lo circondava ma che visse l’esperienza cercando di “alleggerirla”, a chi gli stava accanto, con la sua intelligenza.

Mauthausen (foto sito deportati.it)

Il suo umorismo e il suo contagioso spirito d’iniziativa fu in grado “d’infettare” i compagni di prigionia. Racconta della creazione di una “radio, la B-90” che trasmetteva tra le baracche spettacoli di rivista tramite un altoparlante di fortuna e trasformava i prigionieri in attori e dell’invenzione di un concorso di poesie per il lager. Un racconto di umanità e disumanità, un altro modo di raccontare la tragedia dei campi di concentramento, un viaggio all’inferno di chi cerca di non soccombere a quest’inferno ma di viverci e farci vivere gli altri inseguendo la vita anche lì dentro e non solo la sopravvivenza, un diario fatto di appunti, storie, memorie che vale la pena di raccontare e di ascoltare e diffonde-re perché la memoria non sia persa, mai.

L’incontro è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale di Serravalle Scrivia in collaborazione con A.N.P.I. Martiri della Benedicta per celebrare la Giornata della Memoria 2024.