La Comunità montana esisteva ancora e si chiamava ancora Alta Val Lemme Alto Ovadese e aveva sede a Bosio quando nel 2003 e nel 2004 stipulò con la Provincia, all’epoca guidata da Fabrizio Palenzona, una serie di convenzioni che prevedevano l’erogazione di fondi per progetti e organizzazione di servizi per i Comuni dell’ente montano. Soltanto che, secondo Raffaella Musso, commissario liquidatore di quella che prima della chiusura era diventata Comunità montana Appennino Aleramico Obertengo, quei soldi a Bosio non sono mai arrivati. Per questo, come già annunciato lo scorso anno dal predecessore, Paolo Caviglia, a luglio la dottoressa Musso ha inviato ad Alessandria un decreto ingiuntivo chiedendo di versare 271 mila euro, somma riferita in parte all’organizzazione del servizio associato di polizia locale e, inoltre, a portare avanti il progetto europeo Memoria delle Alpi. Quest’ultimo prevedeva una segnaletica per ai sentieri legati alla storia della Resistenza e soprattutto la creazione di un “centro rete informatico” riferito ai documenti del medesimo periodo, con l’acquisto di computer, impianti audio e video, arredi, allestimento di aree espositive.

Palazzo Ghilini, sede della Provincia

Nel progetto della Memoria delle Alpi, ancora rintracciabile su internet, la somma necessaria sarebbe stata di 84 mila euro. In sostanza, quello che dovrebbe sorgere all’interno del contestato centro di documentazione della Benedicta, accanto ai ruderi della cascina di Capanne di Marcarolo distrutta dai nazifascisti nel 1944. La Provincia al momento si è opposta al decreto ingiuntivo che il giudice ha emanato per conto della ex Comunità montana, soprattutto perché deve cercare i documenti riferiti a quegli accordi stipulati quindici anni fa. “Negli anni – dice l’avvocato della Provincia, Alberto Vella – ci sono state la fusione degli enti montani con il cambio del nome del destinatario dei fondi e poi la liquidazione della Comunità montana. Poi è arrivata la legge Delrio per le Province, un ciclone tra tagli dei fondi e delle competenze. I dirigenti provinciali che si sono occupati dei progetti nel frattempo sono stati trasferiti in Regione”.