Il cantiere della strada 160 a Carrosio resterà fermo per un mese a causa dell’amianto. L’attività è stata sospesa ormai da diversi giorni e, come fa sapere la Provincia, dovrebbe riprendere solo all’inizio di luglio. Il problema riguarda la presenza delle rocce amiantifere sul versante interessato dall’allargamento della provinciale, richiesto dalla Provincia al Cociv come compensazione per i disagi causati dai lavori del Terzo valico. In quel tratto la presenza dell’amianto è nota da tempo: all’inizio degli anni 2000 lo scavo del contestato acquedotto Cementir avvenne in quella che all’epoca venne definita “zona rossa” proprio per via della presenza della fibra killer. Eppure, nel 2016, quando le imprese incaricate dal Cociv avviarono l’allargamento scavando la collina, le rocce amiantifere rimasero scoperte per molto tempo e solo dopo le segnalazioni di Legambiente e l’intervento delle Iene di Italia 1 la parete scavata venne cementata provvisoriamente. Ora il problema riemerge.
Il Cociv preferisce ancora una volta non dare spiegazioni mentre la Provincia sostiene che la ditta incaricata dal Cociv stesso starebbe affrontando il problema dello smaltimento delle rocce amiantifere. Non si sa se la questione riguardi l’organizzazione del lavoro oppure una difficoltà a trovare un sito dove depositare il materiale, considerato un rifiuto pericoloso che non può essere portato nelle ex cave dedicate allo smarino del Terzo valico. C’è quindi anche un problema di costi ulteriori da sostenere, come sta avvenendo per lo scavo del tunnel da 27 chilometri tra Arquata e Genova. Tutto ciò mentre il semaforo per il senso unico alternato lungo il tratto della 160 resta attivo ormai da cinque anni, quasi un record, tra varie modifiche al progetto e aziende che hanno abbandonato il cantiere. La Provincia non sa prevedere una data per la fine dei lavori.