Palazzo Lascaris, sede della Regione

Con oltre 1500 nuovi contagiati dal coronavirus e un totale di quasi 7 mila deceduti, di cui oltre 1000 in provincia di Alessandria (dati dell’11 dicembre), da domani, 13 dicembre, il Piemonte diventa zona gialla. Lo prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Ci si potrà quindi spostare liberamente all’interno del Comune di residenza e tra Comuni diversi, tranne che dalle 22 alle 5 del mattino. Si potrà anche uscire dalla Regione se anch’essa zona gialla, tranne che nelle ore del coprifuoco. I bar potranno rimanere aperti fino alle 18, i centri commerciali potranno aprire ma non nei fine settimana e i festivi. La Regione, intanto, annuncia le misure per fronteggiare un’eventuale terza ondata di coronavirus. Si parte con il piano di vaccinazione, che prevede tre fasi in successione: la prima riguarda il personale sanitario e delle RSA, la seconda il personale scolastico, le forze dell’ordine, i soggetti fragili e gli over 60, la terza il resto della popolazione. La prima fase, che sarà avviata a fine gennaio, riguarda la somministrazione del vaccino e il relativo richiamo a 120 mila soggetti delle aziende sanitarie e 75 mila delle RSA.

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I vaccini saranno consegnati da Pfizer ai 28 hub sanitari individuati in Piemonte, che la Regione sta attrezzando con 30 congelatori in grado di assicurare la temperatura di – 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni.
I 28 hub selezionati coprono tutto il Piemonte in ragione della popolazione servita: 10 sono nel Torinese, 4 nell’Alessandrino, 2 nell’Astigiano, 1 a Biella, 4 nel Cuneese, 3 nel Novarese, 2 nel Verbano, 2 nel Vercellese.
La somministrazione del vaccino sarà operata 7 giorni su 7 da team formati e composti ognuno da un medico, 4 infermieri, 4 OSS e 4 addetti amministrativi.
“Per questa prima fase abbiamo scelto di portare il vaccino alle persone e non viceversa per garantire la massima sicurezza al delicatissimo settore sanitario in quella che è a tutti gli effetti una sfida epocale – sottolinea il Commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte Antonio Rinaudo -. Questo vaccino presenta caratteristiche tali per cui dobbiamo prestare massima attenzione alla logistica, assicurando, ad esempio, una catena del freddo perfetta e l’ottimizzazione di tutte le fasi preparatorie e di somministrazione”.
Per le fasi successive del piano vaccini, che coinvolgono le categorie a rischio e la cittadinanza in generale, il percorso potrà prevedere l’utilizzo di grandi strutture coperte debitamente attrezzate. Inoltre, sono 774 i posti letto in terapia intensiva che il sistema sanitario regionale potrà mettere in campo nell’ipotesi che alla seconda segua una terza ondata epidemica da coronavirus Covid-19.

L’assessore regionale Icardi

La scorsa settimana, infatti, si è conclusa la procedura d’urgenza bandita da Scr, su mandato del Dirmei, per l’acquisto delle attrezzature necessarie ad attivare ulteriori 160 letti di rianimazione nei principali ospedali piemontesi, che andranno ad aggiungersi alla dotazione di 327 posti strutturali disponibili all’inizio dell’epidemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire in fase emergenziale.
Tutto ciò, prima ancora che vengano realizzati i 299 posti del piano Arcuri, per i quali la Regione è stata autorizzata a procedere soltanto ad ottobre.
“Sull’implementazione dei posti letto di terapia intensiva – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – la Sanità regionale ha compiuto uno sforzo gigantesco. Nella prima fase della pandemia ha triplicato le disponibilità, passando da 327 a 614 posti immediatamente attivabili. Ora aggiunge 160 nuovi posti, già in fase di realizzazione, con un investimento di 22 milioni di euro deciso a settembre, prima che diventasse operativo il piano Arcuri, che prevede ulteriori 299 posti. Complessivamente, il Piemonte potrà contare su un totale di 1.073 posti letto di terapia intensiva, tra strutturali e funzionali. Parallelamente, sempre la Regione ha provveduto ad acquistare le apparecchiature per allestirne ulteriori 120 posti di terapia subintensiva, che si aggiungeranno ai 135 esistenti e ai 305 del piano Arcuri, per un totale di 560 posti letto”.