Non c’è due senza tre: dopo Volpedo e Gamalero anche il comune di Gavi ottiene il riconoscimento Spiga Verde per il 2024, attribuito ogni anno da FEE – Foundation for Environmental Eucation.
L’annuncio ufficiale per i Comuni è stato fatto mercoledì 24 luglio durante una cerimonia che si è tenuta nella sede del ministero della Cultura, in sala Spadolini, alla presenza dei sindaci, di Claudio Mazza per Fee Italia e Luca Brondelli di Brondello, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, del sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Luigi D’Eramo.
Per il comune di Volpedo, amministrato dal sindaco Elisa Giardini, è il sesto anno consecutivo in cui il borgo che ha dato i natali a Pelizza ottiene il riconoscimento di “comune virtuoso”: fatto non scontato perché i comuni devono presentare ogni anno un corposo dossier in cui vengono indicate nel dettaglio le iniziative e le buone pratiche per il rispetto dell’ambiente, della biodiversità, dell’educazione, della salvaguardia del benessere.
Riconferma anche per il comune di Gamalero, guidato dal sindaco Gian Piero Ferasin, che conquista per la seconda volta il riconoscimento Spiga Verde.
New entry per il Comune di Gavi, amministrato dal sindaco Carlo Massa che ha ottenuto la sua prima bandiera “Spighe Verdi”: un titolo conquistato a pieni voti, non solo per il paesaggio straordinario costellato di vigneti del Gavi Docg, ma anche per tutte quelle iniziative messe in atto per preservare e valorizzare l’ambiente e la qualità della vita in generale. “Entrare a far parte dei Comuni Spighe Verdi è per noi motivo di orgoglio ed è uno stimolo per impegnarci, ancora di più, come amministrazione, per la tutela dell’ambiente. In questo percorso non possiamo non ricordare il ruolo dei ‘lavoratori della terra’, gli agricoltori, che si adoperano quotidianamente nel preservare il territorio. Auspichiamo che tanti giovani vogliano raccogliere il testimone e proseguire in questa azione”, ha dichiarato il sindaco Massa.
Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.
“Abbiamo accolto con grande entusiasmo la candidatura dei comuni di Gavi, Gamalero e Volpedo e siamo molto soddisfatti che tutti e tre abbiano ottenuto il prestigioso riconoscimento – dichiara Paola Sacco, presidente di Confagricoltura Alessandria – Rivolgiamo i più vivi complimenti ai sindaci Massa, Ferasin e Giardini e alle rispettive strutture per tutte quelle azioni messe in campo per valorizzare il territorio, la sostenibilità, la corretta gestione ambientale. L’agricoltura svolge un ruolo determinante nella tutela dell’ambiente e riconoscimenti come quelli attribuiti da Fee non possono non renderci ancor più orgogliosi di fare il nostro lavoro”.
“Siamo molto lieti che il riconoscimento attribuito da Fee si stia, di anno in anno, affermando come simbolo di sostenibilità anche nella nostra provincia. Auspichiamo che questo risultato possa essere di stimolo ad altri comuni per intraprendere il percorso virtuoso delle Spighe Verdi”, afferma il direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco.
“Anche per il 2024 cresce il numero dei Comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi, con 6 nuovi ingressi rispetto all’anno precedente – dichiara Claudio Mazza, presidente della fondazione FEE Italia -. Da ormai nove anni, Spighe Verdi, che la FEE porta avanti in collaborazione con Confagricoltura, si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio dei territori rurali e favorirne uno sviluppo sostenibile. I Comuni rurali – con la loro storia, le tradizioni enogastronomiche, il legame con la terra, le aziende locali, i prodotti tipici, i percorsi turistici, la cultura – rappresentano le radici più profonde dell’Italia, da tutelare e da accompagnare verso l’ormai necessaria transizione verde”.