Per tre anni il Comune di Fabbrica Curone ha rischiato di finire in bancarotta a causa del cantiere del centro benessere di località Laghizzolo. È un enorme edificio, mai completato, costato fior di soldi alle casse pubbliche. Nel 2004 la Regione concedeva al Comune 1,4 milioni di euro come contributo per la realizzazione dell’immobile. Il costo complessivo stimato era di 5 milioni, finanziato con fondi europei, al quale doveva contribuire anche l’impresa Cer – Consorzio Emiliano Romagnolo, di Bologna, che aveva ottenuto l’appalto. Soltanto che l’impresa, dal 2008 a Fabbrica Curone non si è più vista e il cantiere è rimasto in balia di chiunque. Ancora oggi, l’amministrazione comunale non ha le chiavi per poter chiudere l’edificio, completato solo esternamente. Di fronte a una tale situazione, la Regione, sin dal 2009, aveva cominciato a battere cassa chiedendo indietro il suo contributo. Il Comune aveva poi ottenuto una proroga fino al 2011 e cercato di richiamare l’impresa ai suoi doveri ma tre anni dopo aveva dovuto rescindere il contratto.
A quel punto, per le casse del Comune si paventava l’ipotesi di dover restituire un mucchio di soldi già spesi per un cantiere in abbandono, senza averli. L’amministrazione comunale si è quindi opposta alla restituzione della somma per salvare il bilancio. Il Tar, di fronte al quale era stato impugnato l’atto della Regione, ha disposto il trasferimento della lite al tribunale civile. “Il giudice – spiega il sindaco Fabio Sala – ha spinto per trovare un accordo tra le parti. Così la nostra proposta è stata accolta dalla Regione: al posto del centro benessere sorgerà un residenza per disabili, una struttura sanitaria che ha avuto l’avallo dell’Asl e del Cisa, il consorzio socio assistenziale del Tortonese. In questo modo abbiamo evitato il commissariamento del Comune”.
I tecnici dei due enti, assicura Sala, ritengono che il progetto sia utile al territorio, che ci sia una domanda in tal senso, al contrario del centro benessere, che rischiava di rimanere, anche se completato, una cattedrale nel deserto. Nel progetto proposto alla Regione si parla di circa 20 posti per i pazienti, una cucina utilizzabile anche per eventi esterni, così come la palestra. Entro fine anno sarà pubblicato il bando per assegnare i lavori e la gestione.