“Introspezioni inverse” è il titolo della mostra che sarà inaugurata domenica 16 giugno al Forte di Gavi.
Protagonisti dell’esposizione, allestita nelle ambienti adiacenti alla Corte centrale e nella Manica Lunga, sono i lavori delle artiste Fukushi Ito e Maya Zignone due vere e proprie mostre monografiche, allestite in spazi distinti tra di loro prospicienti. Un percorso espositivo che, tra opere e installazioni, propone circa cinquanta elaborazioni, di cui alcune inedite.
La ricerca artistica di Maya Zignone, invece, è presentata attraverso l’allestimento di quindici grandi installazioni realizzate con luci al neon dai colori brillanti, in rapporto con la fotografia e con enormi forme geometriche piane realizzate con tondini in ferro. Le luci, riflettendosi sulle pareti bianche, creano spazi concettuali alternativi, svincolati dalla scansione temporale terrena.
La mostra rimarrà allestita fino a sabato 24 agosto negli orari di apertura del Forte, secondo il calendario pubblicato sul sito delle Residenze reali sabaude – Direzione regionale Musei nazionali Piemonte, ed è inclusa nel biglietto per l’ingresso al Forte (prenotazione fortemente consigliata, obbligatoria le prime domeniche del mese).
L’evento è organizzato dal Ministero della cultura – Residenze reali sabaude – Direzione regionale Musei nazionali Piemonte in collaborazione con il Distretto del Novese.
Prenotazioni e biglietti online: www.museiitaliani.it oppure tramite l’App Musei Italiani. Informazioni: 0143 643554; [email protected]
Una breve biografia delle due artiste.
Fukushi Ito, nata in Giappone e laureata all’Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo, si è trasferita in Italia nel 1980 e ha avviato una inarrestabile carriera che annovera circa 250 mostre collettive e 50 personali, in diversi paesi tra cui Austria, Germania, Nepal, Danimarca e Regno Unito. Il suo lavoro è una ricerca sullo spazio e il tempo, che si declina attraverso una sperimentazione sui materiali digitali e la composizione installativa. Le sue opere danno vita ad un ‘paesaggio virtuale’ che produce una ‘realtà dilatata’, anche grazie a immagini digitali estratte dal mondo del web e della comunicazione televisiva che vengono proiettate nell’ambiente espositivo per mezzo di una luce montata all’interno delle sue installazioni.
Maya Zignone, nata e attiva a Genova, espone dal 2003 in mostre personali in Italia e all’estero e vanta la partecipazione a numerose mostre collettive e video festival in gallerie e spazi pubblici, da Genova a Torino, da Lugano a Helsinki, da Berlino a Parigi. I suoi lavori esplorano le potenzialità linguistiche e concettuali della vibrazione luminosa della luce che attraversa e riplasma lo spazio circostante, trasformandolo in un luogo in cui il tempo è sospeso. Nella sua pratica artistica combina con fluidità luce, fotografia, suono, installazione e video che diventano il perno espressivo della sua ricerca.