Incremento dei km erogati; riapertura linee sospese/dismesse; maggiori risorse per il servizio; riduzione dei tempi di percorrenza rispetto a quelli attuali a parità di fermate effettuate; incrementi tariffari legati all’inflazione, programma di integrazione modale e tariffaria a livello regionale; sistema di penali realmente tutelante l’utenza. Sono le richieste che l’Associazione Pendolari Novesi (Apn) ha illustrato mercoledì 16 dicembre a Torino alla Commissione Trasporti del Consiglio regionale, quando le associazioni e i comitati dei pendolari, rappresentati anche dal Coordinamento mobilità integrata e sostenibile. Sono stati ascoltati in vista del rinnovo del contratto di servizio per le ferrovie piemontesi tra Regione e Trenitalia. Un accordo che per dieci anni “vincolerà sia parte delle risorse pubbliche che la qualità della vita della cittadinanza”, come è stato ricordato da Andrea Pernigotti, presidente dell’Apn, rivolgendosi ai consiglieri regionali:

Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale

La nostra istanza principale è quella di essere ammessi a sederci a un tavolo tecnico con l’assessorato e con l’Agenzia della mobilità in cui potremo discutere il contratto e formulare la nostra proposta senza che essa venga a priori scartata. Siamo pertanto a chiedervi di prendere una posizione politica al riguardo e – se lo riterrete opportuno – di accompagnarci in questo percorso”. Fra le richieste, l’istituzione del biglietto unico integrato, grazie al quale si può viaggiare su treni, metro e autobus senza dover fare diversi biglietti a seconda del mezzo. Su richiesta delle associazioni, la Regione ha quindi reso note alcune parti del contratto di servizio in scadenza, finora secretati. Riguardano, tra l’altro, il piano economico e finanziario e il listino prezzi di trasporto. Per Alessandria i pendolari hanno chiesto attenzione per due situazioni in particolare: i collegamenti con Casale Monferrato e la linea Asti-Acqui Terme.