Il “misterioso sondaggio” della Lega sull’inceneritore di Novi Ligure.

L’ex consigliere comunale dei 5 stelle, Fabrizio Gallo, sulla questione “termovalorizzatore”: “Non si conosce il metodo adottato nell'indagine d'opinione. Dire che i 2/3 dei Novesi sia favorevole é solo una presa in giro e una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini”.

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L'inceneritore di Brescia

Riceviamo e pubblichiamo:

L’amministrazione comunale di Novi Ligure e la Lega in particolare continuano a spingere per la costruzione a Novi Ligure di un inceneritore (termovalorizzatore é il termine moderno). Il 65% dei Novesi sarebbe favorevole, sostiene il capogruppo della Lega, Giacomo Perocchio, citando un sondaggio mai reso pubblico effettuato per conto di Acos. Stando all’azienda, un sondaggio svolto da SWG con interviste a 309 Cittadini Novesi sul livello di soddisfazione per i servizi forniti con inserite domande su altri temi. Lo stesso Perocchio, su mia richiesta, mi ha inviato nel mese di agosto 2021, l’estratto che descrive risultati molto interpretabili, tre paginette. La prima pagina con il solo titolo: “6. Termovalorizzatore: vantaggi e svantaggi”, le altre riepilogano due domande con risposte preconfezionate: “Ritiene che il riciclo dei rifiuti possa essere una possibilità di sviluppo per il territorio?” e “Se nel suo territorio venisse realizzato un termovalorizzatore (…) lei in quale misura sarebbe favorevole all’installazione?”. In nessuna pagina si cita la metodologia adottata come invece normalmente avviene per i sondaggi d’opinione (CAWI – CAPI – CAMI). Solo con questa semplice analisi iniziale sono legittimi dubbi sulla qualità dei risultati evidenziati.  Sondaggi di questo tipo, dichiarati indagine d’opinione, in realtà spesso sono strumenti costruiti su un tema, domande e risposte preconfezionate basate sulla psicologia ed elaborate in funzione che il risultato sia interpretabile e questo non appare diverso. La domanda sul riciclo é diretta; per logica avrebbe solo tre possibili risposte: SI – NO – NON SO.  Con le risposte SI divise in tre possibilità ne troviamo invece cinque, con due che associano al SI elementi di dubbio (valutati i cambiamenti, i costi).

Fabrizio Gallo, capogruppo 5 stelle
Fabrizio Gallo

Quindi non viene evidenziato il totale dei SI pari all’84% e si espone una rappresentazione che sottolinea che il 21+12% dice SI ma con dubbi: in sostanza rappresentando dei dati si mette in discussione un risultato in realtà indiscutibile. La domanda sul termovalorizzatore é diversa, chiedendo una valutazione “in quale misura?” invece di una risposta netta SI o NO e dando cinque possibili risposte: Molto / Abbastanza / Poco / Nulla / Non so. Con una valutazione basterebbero le prime tre + non so, ma con una quarta risposta (Nulla) si ottengono quattro gruppi con “Abbastanza” che si trasferisce tra le favorevoli, mentre con tre gruppi di risposta sarebbe stata quella intermedia/neutra. Naturalmente, si mette come prima informazione in evidenzia la somma di Molto + Abbastanza. Le terminologie usate sono importanti quando interpretabili. Come l’intervistatore pone la domanda può condizionare la risposta, ci sono metodi basati su precisi schemi psicologici. Esempio? Chiedendo: “un termovalorizzatore consentirebbe riduzioni dei costi di energia, della tossicità dei rifiuti, delle tasse e incremento dell’occupazione” quindi “se si dovesse realizzarlo nel suo territorio lei in quale misura sarebbe favorevole?”, l’intervistato, non aggiornato in materia e dovendo rapidamente scegliere tra poche risposte, se condizionato dalla premessa potrebbe scegliere “Abbastanza” perché questo termine é spesso usato quando non avendo conoscenza della materia, non si sa cosa rispondere o non si vuole prendere una posizione. Una risposta più tendente al neutro ma di facile interpretazione come detto. Vantaggi e svantaggi indicati a parte, non collegati dalle risposte. Sarebbe invece importante sapere quanti favorevoli abbiano espresso preoccupazioni per gli svantaggi e su quali elementi si basino i vantaggi, perché appaiono quantomeno di difficile se non impossibile realizzazione. Il sondaggio comprende due temi “riciclo” e “termovalorizzazione”. La percezione voluta é che siano complementari con l’incenerimento necessariamente la fase finale del ciclo dei rifiuti. Non viene però detto che questo ciclo dei rifiuti deve avere bassa raccolta differenziata non migliorabile e alto residuo di rifiuto indifferenziato. In realtà, il riciclo come le altre azioni  dell’economia circolare hanno come effetto la progressiva riduzione dei rifiuti in discarica e il recupero materiali e materie prime con valorizzazione economica e impatto occupazionale positivo. E’ evidente i due temi siano invece in contrapposizione, tanto più sulla base delle Direttive Europee che individuano gli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere nel breve/medio periodo come obbligo da rispettare per non andare in infrazione e incorrere in sanzioni. Obiettivi già raggiunti e superati da altre Regioni e zone del Piemonte pur se la Regione nel complesso é in ritardo, per scelte politiche che hanno determinato criticità. Se Alessandria non raggiunge il 50% di differenziata, Novi viaggia intorno al 60% nonostante il nuovo sistema di raccolta avviato in ritardo su tutto il territorio. I Comuni del Consorzio hanno risultati anche migliori, con forte riduzione dei rifiuti in discarica e maggior vita della stessa.

Un’immagine della discarica dei rifiuti di Novi Ligure

Prescindendo dalle opinioni personali, é evidente che un ciclo con la termovalorizzazione sul territorio sia non necessario e inutile, quindi non attuabile e da escludere. Le Direttive Europee individuano anche il limite massimo di rifiuto indifferenziato da conferire in discarica a partire dal 2030 nel 10% del rifiuto prodotto, indicando chiaramente che il risultato va raggiunto con le azioni di Economia Circolare (riduzione, riutilizzazione, recupero e riciclo del rifiuto e delle materie contenute) che sono tra i progetti finanziabili, mentre per la termovalorizzazione, i progetti sono esclusi dai finanziamenti. Un chiaro indirizzo anche politico. Pensare che con un termovalorizzatore si possa evitare di fare la raccolta differenziata é sbagliato. Chi lo sostiene, non é informato e non ha conoscenza delle norme, fa finta o racconta una favola. Dire che i 2/3 dei Novesi sia favorevole in base a un sondaggio é solo strumentalizzazione, una presa in giro e una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini.  Quello che dovrebbe essere fatto sempre e in particolare per un tema di eccezionale impatto sul futuro ambientale, sanitario ed economico della città è dare le complete informazioni ai cittadini e soprattutto dire le cose come stanno. Forse dietro la spinta per il termovalorizzatore potrebbero nascondersi verità non dette? Il risolvere un problema altrui bruciando rifiuti provenienti da altri territori? O un appalto da centinaia di milioni con collegato un project financing con durata oltre la vita dell’inceneritore stesso, scoprendo un domani che i costi a carico dei cittadini raddoppieranno? Perché sempre loro pagano, in soldi o salute, i cittadini. Ma questo lo si dimentica sempre.

Fabrizio Gallo