Per l’area protetta del Parco Capanne di Marcarolo e delle aree limitrofe arriva un importante riconoscimento dal Ministero dell’Ambiente. È stata infatti riconosciuta come Zona Speciale di Conservazione (Zsc) nell’ambito della Rete Natura 2000, lo strumento della Comunità europea per tutelare la biodiversità sul territorio degli Stati membri. La nuova definizione è arrivata grazie al lavoro svolto dal Parco con la redazione dei piani di azione a tutela dei volatili, dei chirotteri e dei lepidotteri, i primi redatti e approvati in Piemonte, e alla messa in pratica delle cosiddette Misure di conservazione Sito specifiche riferite agli habitat acquatici e agli habitat aperti. “A titolo esemplificativo – spiegano dal Parco – nella Zsc “Capanne di Marcarolo” sono stati individuati, a oggi, 27 habitat di interesse comunitario di cui 7 prioritari per la conservazione, 19 specie di chirotteri tra le quali 5 incluse nella Direttiva Habitat, il lupo, di interesse conservazionistico prioritario, e poi ancora più di venti specie tra rettili, anfibi, pesci, crostacei e invertebrati di interesse comunitario e conservazionistico”.
Oltretutto, la nuova Zsc è l’unica in Piemonte appartenente alla regione biogeografica mediterranea, una delle sette individuate dall’Unione europea, oltre all’alpina, all’atlantica, alla boreale, alla continentale, alla macaronesica e alla pannonica. Il percorso di valorizzazione ambientale del Parco a livello europeo era cominciato nel 2006 quando il territorio di Marcarolo e alcune aree limitrofe in Val Lemme e nella valle del Gorzente hanno ricevuto la prima segnalazione come Sito di importanza comunitaria, una sorta di area protetta riferita a una serie di specie vegetali e animali tutelate a livello europeo. Negli anni, nell’area del Parco, caratterizzata dall’influenza del clima mediterraneo grazie alla vicinanza del mare, sono state scoperte anche specie nuove per la scienza, come i lepidotteri Coleophora marcarolensis e Elachista cabanella, e la presenza di piante endemiche come il Cerastium utriense o Cerastio di Voltri.