Chissà se anche altri Comuni, di fronte alle condizioni terribili delle strade provinciali, faranno altrettanto. Il Consiglio comunale di Carrega Ligure è stato convocato domenica 29 giugno alle 10 per esprimersi su un solo punto all’ordine del giorno: lo scioglimento del Consiglio provinciale. E’ il nuovo capitolo dello scontro in atto tra il Comune della Val Borbera e la Provincia per via della strada 147, chiusa dal 16 aprile al chilometro 7,8 a causa delle note vicende della frana, e riaperta lunedì 23 giugno con un’ordinanza del sindaco Luca Silvestri con conseguenti contestazioni da parte della Provincia stessa, proprietaria della strada.
La seduta sarà aperta: i cittadini potranno intervenire e lo potranno fare anche i parlamentari e i consiglieri regionali che il Comune ha invitato nel Comune isolato da oltre due mesi verso il Piemonte, così come era già avvenuto per due lunghi anni da 2022 al 2024. Si vedrà se l’attenzione dei politici verso un paese dell’Appennino sarà la stessa mostrata in altre occasioni, per esempio per la questione della tangenzialina di Novi Ligure, importante senz’altro ma non vitale come la situazione di Carrega.
Lassù gli abitanti, con la 147 chiusa, non possono ricevere un soccorso dal 118 in tempi brevi visto che le ambulanze possono arrivare solo dalla Liguria, con almeno un’ora di attesa. I carabinieri non possono salire da Cabella e lo smaltimento della spazzatura è una scommessa che al Comune è già costata parecchio. Non solo: i residenti nelle frazioni a valle della frana dal 2022 hanno avuto enormi difficoltà per votare nel seggio in municipio, raggiungibile solo con oltre 2 ore di macchina passando dalla Liguria. A settembre, inoltre, inizierà la scuola e i bambini devono arrivare nella scuola di Rocchetta. Secondo il Testo unico degli enti locali, i Comuni e le Province che non assicurano i servizi ai cittadini devono essere sciolti: Carrega è il primo Comune che ha il coraggio di presentare questa richiesta al prefetto, a testimonianza dell’esasperazione dei suoi abitanti.